Basta fare qualche giro su internet e prendersi del tempo per leggere tutte le informazioni, scritte microscopiche per venire a conoscenza che è ormai consuetudine, purtroppo, da parte delle major compagnie telefoniche italiane, omettere, al momento della sottoscrizione del contratto da parte dell’acquirente, dei cosiddetti “costi nascosti” presenti nelle condizioni contrattuali; complici anche gli acquirenti che, purtroppo, non sempre hanno il tempo di leggere accuratamente i contratti che gli vengono proposti.
È proprio nel corso della visita ad una cinquantina di punti vendita di tutti i gestori italiani, nelle principali città Italiane come Roma, Bologna, Milano ecc che il team di Altroconsumo ha constatato che nei contratti delle compagnie telefoniche vengono, spesso, omessi dei costi occulti che possiamo chiamare anche “furbetti”.
Le compagnie telefoniche hanno dei costi nascosti
Uno degli esempi più evidenti possiamo sottolinearlo parlando della nuova disposizione di AGCOM sul passaggio alla fatturazione mensile, anziché ogni 28 giorni eliminando definitivamente le 13 fatturazioni annuali portandole a 12 annuali. E proprio qui si inserisce il primo inghippo: infatti, come si dice in Italia, fatta la legge, trovato l’inganno, molti operatori di telefonia mobile, hanno adeguato le proprie fatturazioni si a 12 annuali invece di 13, ma aumentando il singolo importo dell’8,6% senza aumento dei servizi offerti, ed ecco che si ha un rincaro di circa il 17%.
A questo esempio vanno, quindi citati, anche tutti i costi aggiuntivi che ogni singolo gestore applica, dal servizio “Ti ho cercato”(1,9€ al mese per Tim, 0,12€ al giorno per Vodafone, 0,19€al mese per Wind, 1,5€ al mese per Tre e 0€ per Fastweb) al “controllo credito residuo” (gratuito per tutti gli operatori tranne che per Vodafone che prevede un costo di 0,4€ a chiamata).
A questa lista possiamo aggiungere il servizio di “segreteria telefonica” (1,5€ a chiamata per Tim, 1,5€ al giorno per Vodafone, 0,12€ al minuto per Wind, 0,26€ a chiamata per Tre e 0€ per Fastweb) , lo “scatto alla risposta allo scadere dei minuti previsti nella promozione” a cui si aggiunge il “costo al minuto extrasoglia” (0,23€ al minuto + 0,20€ allo scatto alla risposta per Tim, 0,19€ al minuto + 0,20€ allo scatto per Vodafone, 0,29€ al minuto + 0€ allo scatto alla risposta per Wind, 0,29€ al minuto per Tre + 0€ allo scatto alla risposta per Tre, 0.05€ al minuto + 0€ allo scatto alla risposta per Fastweb) ecc.
Non parliamo poi di tutti quei servizi che possiamo attivare involontariamente durante l’utilizzo quotidiano dei nostri smartphone come oroscopi, giochi a pagamento, abbonamenti a siti hot, anche se, questi, per la maggiore vengono rimborsati su richiesta.
Va, comunque sottolineato, il riconoscimento a Fastweb, da parte del team di altroconsumo, per aver reso gratuiti dei servizi che gli altri operatori fanno pagare, omettendolo nei termini di contratto.
Arriverà il momento in cui si metterà un punto a tutto questo e ci sarà trasparenza per i consumatori?