Google è reduce da una serie di successi inimmaginabile nel contesto dei sistemi di calcolo quantistico in applicazione alle teorie dell’Intelligenza Artificiale. In ultima analisi ha dato ampia dimostrazione di performance attraverso il suo Bristlecone, il nuovo microprocessore quantico in grado di mettere KO il più potente dei supercomputer odierni.
Google Bristlecone: un mostro di pura potenza
Dai laboratori Google Quantum AI giunge notizia di un nuovo sistema a microprocessore dalla capacità straordinarie, ma non è un semplice processore destinato alla fascia Desktop o Mobile. Si tratta infatti di qualcosa di mostruoso dal punto di vista della prestazioni. Un processore quantistico che ben si applica ai contesti della ricerca e delle sperimentazione su grandi quantitativi di dati.
Le intenzioni di Google contemplano la possibilità di realizzare un sistema in cui l’errore risulti trascurabile. Una piattaforma ad alta scalabilità ed al tempo stesso pronta ad accogliere le sfide del machine learning, dei sistemi di virtualizzazione e simulazione e delle ottimizzazioni.
L’architettura Google Bristlecone prevede un numero di Qubit decisamente più ampio di quanto visto con processori di precedente generazione. La compagnia di Mountain View non ha riserve per le potenzialità del suo prodotto e non fa segreto nel definire tale prodotto come il preludio della “supremazia quantica“.
Al momento siamo ancora lontani dall’obiettivo ma ci stiamo avvicinando a grandi passi. Google osserva che per sfoderare un livello di “forza bruta” apprezzabile occorrano una quarantina di Qubit, ma sarà fondamentale poter contare anche su un’integrazione ad hoc nel comparto di convergenza hardware-software. Un risultato cui si potrebbe giungere soltanto in futuro, con diverse reiterazioni implementative del processore.