Stando agli ultimi report sarebbero oltre 50.000 i siti web sfruttati dagli hacker per insediare malware che incrementano i guadagni tramite sistema di cryptojacking. La situazione è allarmante ed a dir poco fuori controllo.
Malware ovunque: 50.000 siti compromessi
Oltre 35.000 indirizzi Internet hanno ospitato malware per mining di criptovalute, secondo quanto rivelato da un rapporto diramato dal ricercatore del Bad Packets Report, Troy Mursch, la cui analisi lascia a dir poco sconcerti.
Oltre 7.000 siti WordPress sfruttano una query specifica per questo tipo di pagine tramite codice JavaScript. Nella maggioranza dei casi i rinvenimenti fanno riferimento esplicito alla criptovaluta Coinhive, ma non è l’unica.
Sempre secondo il report ufficiale, infatti, pare che anche Crypto-Loot, CoinImp, Minr e deepMiner rientrino appieno in questo contesto. Per farsi un’idea della portata del fenomeno basta dare un’occhiata a questi grafici.
Secondo i dati sarebbero 2.160 gli indirizzi in cui sono presenti malware per la criptovaluta Crypto-Loot, 4.119 per la CoinImp, 692 per Minr e 2.160 per deepMiner.
Mursch, in particolare, ci tiene a precisare che i dati rappresentano soltanto una porzione rilevabile di un insieme molto più vasto. Infatti, vi sono siti web che non sono stati ancora sottoposti ad osservazione, ed il numero è in crescita esponenziale. Il ricercatore, di concerto alla ricerca condotta, consiglia di installare un minerBLock che blocca il sopraggiungere di questi malware. Si tratta di un’estensione disponibile sia per Chrome, sia per Firefox.
Un ulteriore approfondimento sull’argomento si rende inoltre disponibile al seguente indirizzo.