Oggi il Bitcoin è la prima moneta virtuale per eccellenza, seguita da Litecoin, Ethereum, Ripple… Ogni giorni, tendenzialmente, è possibile che insorga una nuova moneta virtuale.
Sicuramente la moneta virtuale è molto più sicura della carta di credito al giorno d’oggi, poiché è veramente poco probabile la clonazione di un oggetto fisico di pagamento, l’acquisizione dei dati per trasferire ingenti quantità di denaro e ogni altra possibilità di furto.
Ultimamente però vengono spesso segnalati dei fenomeni di attacco avvenuti sul sistema operativo mobile Android. Come è possibile questo?
Una spiegazione molto plausibile consisterebbe nell’invio di un Trojan, un virus che prende il nome dalla mitologia del cavallo di Troia e ne imita le caratteristiche proprio come successe nell’Antica Grecia per espugnare la città Troia. Il malware appunto si traveste di un’immagine, un sito, un video di nostro interesse e al momento dell’apertura viene scaricato nel dispositivo nel quale si sta visualizzando il media un insieme di pacchetti contenenti dei codici, programmi e quant’altro in modo da attaccare il nostro dispositivo. Una delle tante funzionalità di questi programmi potrebbe essere appunto rilevare le pagine web aperte e i dati contenenti in esso.
Perché le pagine web aperte? Ufficialmente non esiste una vera e propria app per monitorare costantemente i valori delle monete, così la maggior parte degli utenti tiene aperta una pagina web con il sito preferito per controllare l’andamento borsistico e con una costante ricarica della pagina, al momento opportuno è pronto a vendere e comprare.
In questa maniera i dati rimangono sempre in memoria nel dispositivo, soprattutto se si spunta la casella “memorizza password”, perciò il virus al momento di attacco è liberissimo di rilevare tutti i dati importanti e sensibili e trasmetterli all’utente che l’ha creato, così l’attaccante avrà a disposizione una serie di lettere e numeri importanti ed è quindi in grado di agire al posto nostro, ovviamente non commettendo nessun atto a nostro favore, come ad esempio vendendo un’incentiva somma e comprandola con il proprio account. In questo modo soprattutto si evidenzia e sfrutta una notevole falla del sistema monetario virtuale: all’interno della rete è infatti impossibile tracciare dei movimenti finanziari.
Come proteggersi quindi da questi attacchi? Sicuramente non memorizzare nessun tipo di password, neanche quella per accedere a Facebook; non controllare a questo punto certi dati importanti da dispositivi mobili; dotarsi di un antivirus efficace ma soprattutto non aprire a caso i link, video, immagini e quant’altro riceviamo, diffidando subito al minimo sospetto.