Sottotitolo ironico a parte, sappiamo quasi per certo che la richiesta di memoria RAM aumenterà fino a raggiungere un tetto limite che porterà ad un sostanzioso rincaro, causa difficoltà per i produttori di reperire le componenti primarie.
Il settore degli smartphone, dei PC e dei Data Center sono sempre più portati a richiedere nuove dotazioni di memoria che se da un lato aumentano gli introiti per i costruttori dall’altro causano disagi e non poche difficoltà agli stessi nella filiera di produzione, che deve adeguare uomini e mezzi alle crescenti richieste.
L’incremento del 30% potrebbe non essere sufficiente a soddisfare la domanda globale di componenti ed entro il secondo trimestre 2018 si prevede un aumento dei prezzi per la memoria tra il 5 ed il 10%, almeno stando alle dichiarazioni riportate da Goldman Sachs. In particolare si pagherà $315 per un banco di memoria server da 32GB che prima costava $300. Da questo appare chiaro come il dato percentuale di aumento incida in maniera significativa sul costo finale per l’utente.
Rincari che coinvolgeranno dapprima data-center e server-farm per poi sfociare in diffusi rincari anche nel segmento tradizionale delle soluzioni Desktop, portable e della telefonia mobile. A voi l’ardua sentenza.