Nelle scorse ore ha fatto molto scalpore il blocco della app fake che rendevano disponibili i servizi di Spotify Premium a tutte le persone che non volevano pagare l’abbonamento standard.
Gli sviluppatori della piattaforma musicale hanno, dopo tempo, finalmente bloccato tutte le app craccate che davano libero accesso alla sua libreria di contenuti.
L’azione non ha fatto felice il grande pubblico. Nel corso della scorsa settimane, tutti noi abbiamo scoperto che una moltitudine di persone utilizza il servizio in maniera illegale. Le proteste che sono susseguite al blocco delle app craccate lasciano ancor di più un effetto di desolazione.
Partiamo da un concetto che è bene tenere a mente. Spotify va pagato. Essendo una piattaforma formata da contenuti artistici esclusivi, non è possibile – e non è etico – immaginare un suo utilizzo senza spendere soldi.
L’alternativa di Google a Spotify
C’è però un’alternativa – questa sì, gratuita e legale – che potrebbe far contenti coloro che non vogliono pagare per ascoltare la musica.
Google sta lanciando un’interessante promozione per il suo omologo servizio “Play Music”. Coloro che decideranno di sottoscrivere un piano “Play Music” avranno diritto ad un mese di musica gratuita con pieno accesso ad una libreria dai contenuti milionari.
Alla fine del mese gratuito gli utenti possono scegliere di disattivare il servizio (senza incorrere in penali) o di continuare a prezzo standard (9,99 euro al mese).
Il rischio ban
Ricordiamo ancora una volta, qualora fosse il caso, che la violazione delle norme di Spotify può portare ad un ban definitivo. A prezzi così bassi, è meglio non rischiare.