Il mining di criptovalute è un fenomeno relativamente recente, scoppiato da qualche anno e che si sta facendo sempre più “aggressivo”. Ormai gli effetti si fanno sentire anche su chi di queste cose non sa niente, o non gli importa niente. In ogni caso, il mining di moneta virtuale è usato anche in certi casi da degli sviluppatori per avere un altro metodo di guadagno, non fraudolento, ma neanche troppo limpido.
Calendar 2
A quanto pare, Ars Technica, ha individuato in un applicazione che svolge una banale funzione di calendario presente nell’app store dedicata ai Mac di Apple, un codice particolare. Quest’aggiunta, fatta dallo sviluppatore chiamato Qbix solo successivamente, sfrutta la potenza di calcolo dei computer per minare Monero. Considerato che si tratta di uno degli app store di Apple, la cosa ha un che di eccezionale. Nonostante chi di dovere sia stato informato, l’applicazione è ancora in piedi.
Di per sé però non c’è niente di maligno in questo. Lo sviluppatore propone funzionalità extra in cambio dello sfruttamento della macchina di un utente. Si può disattivare quando si vuole, ma se si vogliono tale funzionalità senza un minimo rallentamento della macchina, si può pagare. Alcuni problemi però sono sorti nel momento in cui alcuni utenti hanno provato a disabilitarlo senza che questo successivamente. A quanto pare un bug. Un secondo bug invece, sovraccaricava eccessivamente il lavoro sulla CPU rallentando veramente troppo il dispositivo.Il premio per questo? una valutazione di 2 stelle su 5 e molti commenti positivi che avvertono tutti dei problemi legati all’app.
Il fatto che si sente sempre più spesso parlare di Monero è per il fatto che si tratta di una sorta di Bitcoin più anonimo. Le transazioni non vengono visualizzate. Presenta anche un algoritmo di hashing più favorevole alla CPU. È nata nell’aprile 2014 e sembra essere la preferita dagli hacker.