AGCOM è sul piede di guerra contro gli operatori telefonici del nostro Paese. L’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni ha diffidato TIM, Wind TRE, Vodafone e Fastweb per i loro comportamenti poco trasparenti e scorretti sulle fatture dei rinnovi ogni 28 giorni. In più, li ha obbligati a restituire i soldi pagati in più dagli utenti.
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Nello specifico, AGCOM contesta agli operatori che in sede di ripristino del ciclo di fatturazione con cadenza mensile o di multipli del mese c’è stato un disallineamento fra ciclo di fatturazione quadrisettimanale e ciclo di fatturazione mensile. Un “problema” studiato a tavolino proprio da TIM, Wind TRE, Vodafone e Fastweb per ricevere soldi in più.
A partire dal 23 giugno 2017 gli operatori avrebbero dovuto adeguarsi alla fatturazione a ciclo mensile e quindi una fattura decorrente dal 23 giugno avrebbe dovuto coprire fino al 22 luglio successivo. Tuttavia, applicando i rinnovi ogni 28 giorni, il periodo fatturato si è fermato al 20 luglio con una erosione pari a 2 giorni.
Il periodo successivo sarebbe dovuto essere quello dal 23 luglio al 22 agosto ma per via sempre dei rinnovi ogni 28 giorni, la decorrenza ha interessato il periodo dal 21 luglio al 17 agosto. Questo ha determinato per gli utenti una perdita dei servizi, comunque pagati, di 3 giorni sul singolo ciclo di fatturazione e di 5 giorni sul totale dei due cicli.
Una situazione che è andata avanti così fino ad oggi con gli utenti che hanno dovuto sborsare più del dovuto. È con queste diffide, dunque, che l’AGCOM impone di ripristinare la situazione e di quantificare il monte giorni eroso per ciascun cliente e di conseguenza scontare questi somme non dovute dalla prossima fattura.
La stessa nella quale l’operatore è tenuto a comunicare con adeguato risalto che lo storno è avvenuto in ottemperanza al presente provvedimento. Inoltre, gli utenti avranno il diritto di poter chiedere un immediato rimborso per questo disagio. Di seguito potete leggere il testo integrale delle delibere.