I processori AMD incorrono in quella che è una nuova inchiesta sui problemi di sicurezza portati a galla da una società di sicurezza informatica di San Francisco, la CTS Labs. Si riferisce che i microprocessori della casa americana siano afflitti da ben 13 nuove falle di sicurezza che si sommano alle recenti minacce Meltdown e Spectre per le quali si attende ancora una soluzione definitiva. Lo scenario è tutt’altro che rassicurante. Stando ai ricercatori pare che la questione riguardi da vicino i modelli:
Vista sotto questo aspetto la situazione appare quanto mai drammatica, in considerazione del fatto che il problema non riguarda soltanto l’ambiente Desktop. In una sua nota, la società americana ha confermato che: “Stiamo esaminando questo studio, che abbiamo appena ricevuto, per comprenderne la metodologia e la pertinenza”.
CTS Labs afferma di aver riscontrato ben 13 vulnerabilità di livello critico nei processori AMD e che queste mettono a serio repentaglio la sicurezza degli smartphone, dei tablet e dei PC. Gli hacker, secondo quanto riferito, potrebbero prendere facilmente possesso dei sistemi. Gli attacchi potrebbero quindi sfociare in episodi di “Spionaggio Industriale“.
Numerose back door sono state individuate e sono ora sotto l’attenzione di AMD. Il rischio è considerevolmente alto ed i bug non si risolvono con un semplice riavvio dei terminali o con un hard reset del dispositivo. Si tratta di una sorta di sistema che opera, secondo quanto detto: “uno spionaggio permanente e praticamente inosservabile, profondamente sepolto nel sistema”.
Società esterne a CTS Lab hanno riferito dell’estrema potenzialità negativa di queste vulnerabilità, considerate addirittura peggiori delle stesse Meltdown e Spectre.