Una delle tecnologie su cui in molti stanno lavorando in questa seconda decade del ventunesimo secolo è quella della guida autonoma dei veicoli. Ci sono dei progetti con dietro colossi come Google e Microsoft, ma anche ce ne sono anche con aziende più piccole, relativamente. Basti guardare Tesla con le sue auto elettriche dotate di ottimo sistema di self-driving. Anche Uber si sta cimentando in questo campo e sta attualmente testando delle vetture in varie città degli Stati Uniti e Canada.
Prototipi ed incidenti
Purtroppo, in una città dell’Arizona, Tempe, è accaduto un incidente mortale a carico di una donna da parte di uno di questi veicoli. L’auto di Uber, come riportano molte testate giornalistiche americane, era proprio in modalità di guida autonoma. Sulla macchina era presente un guidatore di sicurezza, prassi normale durante un test, ma che a quanto pare non è stato in grado di prevenire tale incidente che è accaduto su delle strisce pedonali. Com’è consuetudine dopo un incidente del genere, tutti i test sono stati bloccati anche nelle altre città come Pittsburgh, San Francisco e Toronto. L’azienda ha subito lasciato un comunicato dicendo che è vicina ai parenti della vittima.
Il lavoro che stava facendo Uber era stato spinto anche dal governo stesso, quello di Obama prima e Trump adesso. La compagnia è inserita in un quadro con altre società per la condivisione senza riserve, tranne per segreti commerciali, di ogni innovazione in merito. È il primo incidente pedonale mortale registrato e nonostante sono negli USA, nel 2016. sono morte ben 37.000 persone in incidenti stradali, questo avrà un peso maggiore, soprattutto per questa tecnologia.
Questa vicenda viene anche “usata” da gruppi di attivisti che vedono in questa tecnologia una potenziale perdita di posti di lavori. Dall’altra parte della barricata invece, ci sono i legislatori di alcuni stati, tra cui l’Arizona, che vogliono continuare questi test per aggiudicarsi il premio di un concorso sulla mobilità.