La campagna pubblicitaria Vodafone One, lanciata dall’operatore stesso, è ingannevole secondo il Giurì per l’autodisciplina della pubblicità. L’operatore ha quindi dovuto ritirarla.
Nei giorni scorsi abbiamo parlato di una vicenda simile che però coinvolgeva un altro operatore. Molto spesso gli operatori telefonici, per attrarre più clienti possibili, omettono delle parti fondamentali di una promozione.
La motivazione è molto semplice: il prezzo pubblicizzato non corrisponde mai al prezzo che poi un utente dovrà pagare. Per esempio, Vodafone pubblicizza il prezzo minimo che dovrebbe essere 29.90 euro al mese. A questo prezzo però vanno aggiunti, costi che l’operatore ha omesso, i costi di attivazione (4/5 euro) e 5 euro per la fibra dopo i primi 12 mesi.
Il Giurì sottolinea che sono ingannevoli slogan del tipo “tutto incluso”
, quando poi tutto incluso non è. Si riferiva al pacchetto Now TV che in realtà non è incluso, ma è un extra che costa 9.20 euro al mese. Quest’anno non sono pochi gli operatori finiti nella rete del Giurì per pubblicità ingannevoli. Ricorderete sicuramente Fastweb con il suo slogan “quello che vedi è quello che paghi”, anche se non era davvero così.Ormai saprete bene che tutti i costi aggiuntivi si possono leggere nelle note scritte in piccolo sotto ogni pubblicità, anche se alcuni operatori “si dimenticano” di inserirle. Il nostro consiglio è quello di non attivare mai un’offerta senza aver chiarito prima tutti i dettagli che ne comporta. Il rischio altrimenti è quello di arrivare a pagare quasi il doppio della tariffa che vi siete immaginati.