Si è venuto a sapere che il marchio fondato nel 2004 da Mark Zuckerberg non garantiva la privacy di moltissimi dati personali dei suoi utenti. Ecco cosa stava succedendo nello specifico: l’azienda di analisi e raccolta dati Cambridge Analytica aveva accesso a dati privati di molti utenti.
Il fatto che ha reso ancora più grave la notizia, come se non lo fosse abbastanza, è che questi dati venivano usati per effettuare ricerche con scopi politici. Per esempio per la propaganda elettorale.
Scoperto il misfatto ora tutti vogliono, se non la sua testa, almeno che Zuckerberg dia delle spiegazioni e si prepari ad affrontarne le conseguenze. Già alcune importanti figure dell’azienda hanno rassegnato le proprie dimissioni, mentre Usa e Ue chiamano a colloquio Mark. Per completare il quadro; il titolo crolla in Borsa.
Così, di fronte a una situazione così grave, ha voluto dire la sua anche il cofondatore dell’usatissimo servizio di messaggistica online Whatsapp, peraltro acquistato dalla stessa Facebook nel 2009 per 14 miliardi. Il suo nome è Brian Acton e si è espresso in modo piuttosto lapidario.
Acton ha lanciato semplicemente un sintetico e lapidario hashtag che recava questo messaggio: #deletefacebook, tradotto #cancellatefacebook. Un messaggio che lascia poco spazio alle interpretazioni e alla fantasia, un vero e proprio attacco al social
network.Dunque Acton consiglia la più drastica delle soluzioni, eliminando l’applicazione. E se per Facebook questo scandalo rischia di rivelarsi davvero un brutta tegola, c’è chi invece gioisce. Stiamo parlando degli altri social network, quelli che offrono funzioni simili a Facebook, uno su tutti Twitter.
D’altronde non c’è da stupirsi che molti abbiano seguito il suo consiglio che, detto da una persona come lui, ha molta autorevolezza. Questa è dovuta anche alle attività che il signore ha svolto e tuttora svolge al di fuori di Whatsapp.
Infatti se c’è un aspetto che Acton ha posto al centro della sua attività lavorativa è la sicurezza. L’uomo ha infatti lanciato un servizio di messaggistica piuttosto innovativo chiamato Signal, investendoci la considerevole cifra di 50 milioni di dollari.
Il punto di forza dell’applicazione e l’alta sicurezza che protegge i messaggi, fattore che lo rende gai molto diffuso egli Stati Uniti, mente in Europa deve ancora affermarsi. Che sia appunto questo il tema su quale si svolgeranno i prossimi sviluppi nella tecnologia della comunicazione?
Ovviamente sarà il tempo a dirlo ma il messaggio è stato lanciato forte e chiaro e questo scandalo potrebbe lasciare un profondo segno nella recente storia della comunicazione digitale.
Non resta che aspettare e sentire cosa dirà Zuckerberg e come si difenderà da quello che è un vero e proprio attacco al cuore della sua creazione, probabilmente il più duro da quando il suo social network è nato.