Le radiazioni, per essere precisi le onde del campo eletto-magnetico che vene prodotto e utilizzato dal nostro smartphone o dagli altri cellulari e tutti i dispositivi wireless, a lungo andare sono responsabili del formarsi di un tumore al cervello. Ma sarò davvero così, o è solo un altro caso di psicofobia tecnologica? Qualcuno ricorderà la sentenza di un giudice di Ivrea che l’anno scorso ha dato adita a un rinnovato allarme a tema radiazioni dopo aver riconosciuto il collegamento fra l’uso del cellulare e il tumore.
Ma prove scientifiche ancora non ce ne sono, e siamo lontani da delucidazioni definitive. Nel frattempo sono stati però studiati vari metodi che ci possono aiutare a ridurre gli eventuali rischi e usare i nostri dispositivi elettronici con più serenità, e si è cercato di dare risposta agli interrogativi più importanti e frequenti intorno a questo tema.
Per capire se gli smartphone Samsung, Huawei, Apple e Honor sono sicuri si può consultare il nostro articolo dedicato appunto ai seguenti marchi che illustra il livello di radiazioni che gli stessi emanano.
Scopriamo quindi insieme quello che è effettivamente stato scoperto ad oggi riguardo ai rischi dei campi elettromagnetici, in modo da proteggerci sia dagli eventuali danni del wireless, sia dall’ennesima psicosi sociale generata solo dalla paura di quello che è nuovo e che non riusciamo a comprendere perfettamente.
C’è chi si chiede, ad esempio, se fare troppe telefonate con lo smartphone può portare allo sviluppo di un tumore al cervello? La risposta è che, a quanto ne sappiamo oggi, non possiamo ancora escludere che ci sia il rischio potrebbe esserci, ma non è ancora necessario andare nel panico: servirebbero infatti altri prove, che potrebbero essere fornite dalla IARC, l’Agenzia internazionale per la ricerca contro i tumori
. Un risposta per tutti l’ha data Carmine Pinto, il presidente dell’Associazione Italiana di Oncologia Medica, il quale afferma che ad oggi non ci siano ancora studi adeguati che possano sostenere il rapporto fra onde elettro-magnetiche dei cellulari e cancerogenicità.E questo è perché possono passare decine di anni tra l’esposizione alla sostanza e il manifestarsi di un tumore, per cui è a volte molto difficile stabilire i giusti collegamenti. Basta vedere quello che è successo in passato con alcune sostanze come il tabacco o l’amianto, di cui solo dopo molto tempo si sono scoperti gli effetti dannosi. Per ora è quindi bene tenere le distanze dalle posizioni ideologiche che vanno al di là delle conoscenze, in quanto sono proprio queste ad essere responsabili della crescente confusione e disinformazione intorno a questo tema caldo della nostra salute.
Ma cos’è che possiamo fare per stare più tranquilli? Il consiglio d’oro è quello di utilizzare sempre, o quando possibile, gli auricolari, in modo da poter tenere il cellulare più lontano. Questo piccolissimo e semplicissimo accorgimento ci permette in realtà di ridurre l’esposizione ai campi incriminati. E anche l’utilizzo sempre crescente della messaggistica istantanea rispetto alla classica telefonata vocale sempre andare nella direzione giusta per quanto riguarda la salute.
Le telefonate dovrebbero essere brevi, e questo soprattutto quando la linea è disturbata e costringe il cellulare a lavorare a piena potenza: sembrerebbe contro-intuitivo, ma sono quindi bandite le telefonate in galleria, in treno o in ascensore. Un altro momento molto pericoloso è quello in cui si compone il numero, perché anche lì la potenza è massima: via il telefono dalle vicinanze della vostra testa in questi momenti!