Snapchat è un’applicazione nella quale è possibile postare “storie” che spariscono dopo 24 ore. Sì, come le storie di Instagram che ha appunto “copiato” dalla prima.
Negli ultimi giorni abbiamo parlato di Snapchat a causa di una funzione che ha aggiunto che non piacerà proprio agli utenti. Oggi invece parliamo di un buco di 800 milioni di euro che l’azienda ha avuto a causa di una storia su Instagram della cantante Rihanna.
Snapchat perde 800 milioni di euro a causa di una storia su Instagram di Rihanna
Più precisamente, giovedì scorso le azioni di Snapchat sono calate quasi del 5% a causa di una storia che Rihanna ha postato su Instagram. Snapchat ha ospitato una pubblicità di un videogame per smartphone nella quale appare una foto di Rihanna e del suo ex fidanzato Chris Brown. La pubblicità aveva annessa anche una frase: “preferiresti schiaffeggiare Rihanna o dare un pugno a Chris Brown?“. Allusione molto chiara a quando la cantante in questione, venne picchiata da Brown durante una lite nell’anno 2009.
In seguito alle molte critiche ricevute, l’azienda ha tolto la pubblicità scusandosi, dicendo che effettivamente violava le linee guida. Solo due giorni fa è successivamente intervenuta Rihanna in una storia Instagram. La cantante ha scritto: “Bene, voi di Snapchat, sapete già di non essere tra le mie app preferite. Ma ora sto cercando di capire qual è il punto di questo casino. Mi piacerebbe parlare di ignoranza ma so che non siete così scemi. Avete buttato soldi per dar vita a qualcosa che avrebbe intenzionalmente umiliato le vittime di violenza domestica, ridicolizzandole“.
E continua dicendo: “Qui non c’entrano i miei sentimenti personali, perché non c’è molto da dire, ma tutte le donne, gli uomini e i bambini che in passato hanno subito violenza domestica e in particolare quelli che non ne sono ancora usciti. Ci avete deluso, vergognatevi. E non provate a chiedere scusa“. La batosta di Rihanna arriva in un momento già difficile per il social, criticato anche dalla modella Kylie Jenner che dichiarò di non voler più utilizzare l’applicazione. Anche in quel caso il social perse il 6% del suo valore in borsa.