Gli iPhone di Apple sono nell’immaginario collettivo gli smartphone più duraturi in quanto le prestazioni rimangono sostanzialmente le stesse, immutate nel tempo. Almeno negli ultimi tempi visto che nel 2017 sempre più iPhone addicted hanno iniziato a lamentarsi che i propri dispositivi stavano diventando insopportabilmente lenti.
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Un’indagine condotta dagli stessi utenti ha rivelato che Apple stava segretamente rallentando tutti i suoi iPhone che avevano batterie vecchie e obsolete. Una mossa pensata dagli ingegneri per impedire che gli iPhone si spegnessero in risposta ad un maggiore carico energetico. Una scoperta inaspettata alla quale Apple ha reagito in modo notevole.
Android, gli utenti hanno bisogno di informazioni precise sullo stato di salute della batteria
L’azienda di Cupertino di è scusata spiegando che tutto quello che stava facendo era per salvaguardare l’esperienza di utilizzo e quindi gli stessi utenti. A queste scuse è seguita la promessa di un aggiornamento di iOS che mostri le statistiche della batteria a lungo termine. Informazioni dettagliate sullo stato di salute della batteria.
Nel complesso, l’iniziale scarsa comunicazione da parte di Apple ha restituito un vantaggio all’utente finale. E sfortunatamente, c’è un perdente in questa situazione ma non è Apple. Stiamo parlando di Android che da anni è superiore per le sue infinite possibilità di personalizzazione oltre che per le funzioni di utilizzo avanzato; ma gli manca una cosa.
Ci riferiamo proprio a delle buone quanto dettagliata statistiche sulla batteria a lungo termine. Sul lungo periodo, ci teniamo a sottolinearlo, considerato che Android ha buoni dati sull’utilizzo della batteria ma non conosciamo nulla sul suo stato dopo 1 o 2 anni di utilizzo.
Ci dispiace quasi, come dicono anche i colleghi di PhoneArena.com, che non ci sia stato uno scandalo simile per Android. Possibilmente avrebbe portato ad un cambiamento come quello promesso (e in arrivo) da Apple. Informazioni importanti perché le batterie agli ioni di litio che utilizziamo perdono significativamente in capacità dopo 500 cicli.
In genere, 500 cicli equivalgono a circa due anni, ma dipende dall’utilizzo effettivo e dalla durata effettiva della batteria del dispositivo. E quindi in mancanza di questi dati, non c’è alcun modo per diagnosticare la salute della batteria installata sul proprio smartphone Android. Chissà se Google non ci ascolti e risolva con Android P.