In molti guardano con speranza e o stupore a quello che sta compiendo Elon Musk e SpaceX. Si potrebbe definire come una nuova frontiera nell’esplorazione spaziale, e forse anche di più visto i progetti che ha in mente il fondatore. Recenti indagini hanno però mostrato un lato un po’ oscuro della faccenda. I razzi, una volta preso il volo e raggiunto gli strati più alti dell’atmosfera terrestre creano dei buchi nell’ionosfera.
Come una tempesta magnetica
Di per sé è una cosa risaputa tra gli esperti del settore, e SpaceX l’ha imparato personalmente soprattutto con uno specifici lancio, quello di Formosat-5. Si tratta della missione del 9 agosto 2017 e questo razzo ha lasciato un buco di oltre 899 km nel plasma della ionosfera, oltre che a cause onde d’urto circolari. Questo foro è durato all’incirca 3 ore che ha avuto un effetto simile a quello di una tempesta magnetica localizzata.
Uno studio compiuto da Ars Technica ha fatto notare come normalmente un razzo spedito in orbito seguita una traiettoria curva il che lascia un certo buco nell’atmosfera. Questo viene fatto per diminuire l’effetto della gravità sul mezzo. Il razzo usato da SpaceX, al contrario, aveva un traiettoria lineare, grazie al fatto che era relativamente leggero e la spinta bastava al volo verticale, che ha causato un buco ancora più grosso.
Il foro dell’ionosfera non ha causato molti problemi, ma il lancio continuo di nuovi razzi con questa traiettoria potrebbe creare squilibri che potrebbero alterare in modo assai significativo la navigazione GPS. Questo implica che le aziende del settore dovranno prendere accorgimenti per non mandare in tilt i telefoni o tutto quello che usa questa tecnologia.