Facebook nelle ultime settimane è stato travolto dallo scandalo Cambridge Analytica. Proprio in quei giorni è uscito il libro di Federico Mello “il lato oscuro di Facebook” (Imprimatur).
L’autore pensa infatti che il social sia un’enorme slot machine sociale che controlla la vita di quasi due miliardi di persone. La piattaforma è stata accusata di aver raccolto le informazioni di 50 milioni di utenti per utilizzarle poi a scopi elettorali.
Facebook sfrutta le debolezze umane secondo Federico Mello
Mello nel suo libro, si chiede se siano davvero gli utenti a voler utilizzare il social, mettendo like e commentando le foto di amici oppure se è solo una piattaforma progettata per spingerci a farlo. Domande interessanti quelle che si pone lo scrittore. All’inizio del libro Mello, si dichiara “innamorato di Facebook” e racconta la storia della creazione del social, nato nel dormitorio di Harvard.
Inizialmente, spiega, il social era senza finalità commerciali anche se, con il passare del tempo, si è totalmente orientato verso il profitto. Il social “cresce grazie alla capacità di catturare e mantenere la massima attenzione degli utenti“. È descritto come una sorta di droga, i like creano piacere agli utenti. Lo scrittore parla anche del modo in cui il social sabota il nostro cervello utilizzando informazioni sui nostri comportamenti per poi metterli a profitto.
Secondo Mello non è nemmeno giusto che tutto il potere sia nelle mani di una persona sola. Un ex dirigente della società, Tavis McGinn ha dichiarato: “Zuckerberg ha il 60% dei diritti di voto della società, un individuo con il pieno controllo sull’esperienza di due miliardi di persone degli Stati Uniti, neanche il presidente degli Stati Uniti ha questo tipo di controllo“. Da queste parole Federico Mello ipotizza: “Se decidesse di modificare l’algoritmo per finalità politiche, questo avrebbe un impatto immediato sull’opinione di centinaia di milioni di persone“.