L'arrivo delle tecnologie del futuro si sta avvicinando: pro e contro Occasionalmente, è bene parlare del futuro della tecnologia. A volte, condividiamo con Elon Musk la paura che l’intelligenza artificiale rappresenti un rischio esistenziale per la civiltà umana. E questo prima che scoprissimo che Alexa, l’assistente digitale di Amazon, avesse iniziato a ridere dei suoi proprietari spaventati senza una ragione apparente.

Ma impressiona anche quanto la vita lavorativa possa cambiare se solo una minima parte delle tecnologie sviluppate dalle aziende si materializzino. Essere portati in ufficio in un treno a valvole “sottovuoto” sarebbe un serio passo in avanti rispetto alla metropolitana nei momenti di massimo traffico. Leggere le e-mail attraverso una lente a contatto bionica potrebbe essere utile, anche se non tanto come un avatar personale che risponde al telefono o uno scudo di invisibilità che potremmo usare per schivare l’arrivo di umani indesiderati.

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Ma cosa potrebbe veramente diventare realtà nel corso della nostra vita? Una delle più importanti università del Regno Unito ha fornito una risposta. L’Imperial College di Londra ha cercato di capire cosa sta succedendo in laboratorio e come potrebbe influenzare le nostre vite.  

Il team ha classificato coraggiosamente 99 tecnologie, dai telefoni impiantabili ai trapianti di testa, in base alla velocità con cui potrebbero diventare onnipresenti. La classifica si basa su fattori come il numero di aziende dedicate a una tecnologia specifica, le somme di denaro che stanno spendendo, il favore del pubblico o l’odio per l’innovazione e quanto possa essere dirompente.

Il numero uno sulla lista è qualcosa che è già realtà ma che non cambierebbe il mondo: un pannolino intelligente che promette di relegare il “test olfattivo” al passato con un monitor che avverte i genitori della necessità di cambiare il bebè. Purtroppo, il lancio di avatar personali è atteso tra 10 e 20 anni e il trasporto in “tubi a vuoto” è una possibilità ancora più lontana. 

In arrivo, come una promessa, gli scudi di invisibilità. Positivamente, potremmo avvicinarci ad alcune cose utili, come la stampa 3D di organi umani e sangue artificiale. Altre tecnologie sono troppo vicine al tirannico Grande Fratello di Orwell per ispirare fiducia. Il monitoraggio del sentimento pubblico potrebbe essere reale tra 10 o 20 anni, purtroppo. Questo include una tecnologia in grado di leggere espressioni facciali a lunga distanza o rilevare la frequenza cardiaca con una precisione sufficiente a prevedere se la folla di una partita di calcio sta per provocare una sommossa. 

Il che ci porta al più terrificante aspetto di tutto ciò: la coscienza artificiale. È confortante vedere che creare macchine che non solo sono abbastanza intelligenti da farci vincere a scacchi, ma che potrebbero anche decidere di farci cadere e fallire se ne hanno voglia, è classificato come 99esimo nella lista.

Insieme alla clonazione umana e alla telepatia, queste macchine sono classificate come “scienza marginale”, il che significa che la tecnologia è altamente improbabile ma non impossibile, e che è importante osservarla.

Nel frattempo, per il momento, rassegnamoci a rispondere al telefono, usare la metropolitana e allontanarci da Alexa.

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