Ma impressiona anche quanto la vita lavorativa possa cambiare se solo una minima parte delle tecnologie sviluppate dalle aziende si materializzino. Essere portati in ufficio in un treno a valvole “sottovuoto” sarebbe un serio passo in avanti rispetto alla metropolitana nei momenti di massimo traffico. Leggere le e-mail attraverso una lente a contatto bionica potrebbe essere utile, anche se non tanto come un avatar personale che risponde al telefono o uno scudo di invisibilità che potremmo usare per schivare l’arrivo di umani indesiderati.
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Ma cosa potrebbe veramente diventare realtà nel corso della nostra vita? Una delle più importanti università del Regno Unito ha fornito una risposta. L’Imperial College di Londra ha cercato di capire cosa sta succedendo in laboratorio e come potrebbe influenzare le nostre vite.
Il team ha classificato coraggiosamente 99 tecnologie, dai telefoni impiantabili ai trapianti di testa, in base alla velocità con cui potrebbero diventare onnipresenti. La classifica si basa su fattori come il numero di aziende dedicate a una tecnologia specifica, le somme di denaro che stanno spendendo, il favore del pubblico o l’odio per l’innovazione e quanto possa essere dirompente.
Il numero uno sulla lista è qualcosa che è già realtà ma che non cambierebbe il mondo: un pannolino intelligente che promette di relegare il “test olfattivo” al passato con un monitor che avverte i genitori della necessità di cambiare il bebè. Purtroppo, il lancio di avatar personali è atteso tra 10 e 20 anni e il trasporto in “tubi a vuoto” è una possibilità ancora più lontana.
Insieme alla clonazione umana e alla telepatia, queste macchine sono classificate come “scienza marginale”, il che significa che la tecnologia è altamente improbabile ma non impossibile, e che è importante osservarla.
Nel frattempo, per il momento, rassegnamoci a rispondere al telefono, usare la metropolitana e allontanarci da Alexa.