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Facebook, perché cancellarsi subito dopo lo scandalo Cambridge Analytica

Facebook sta passando tempi molto bui. Il social blu, il più famoso e usato del mondo con oltre un miliardo di utenti, sta passando quello che forse è il peggior periodo della sua storia. Il sito web creato da Zuckemberg nel 2004 è infatti nell’occhio del ciclone per uno scandalo che riguarda soprattutto l’uso dei dati personali degli utenti, il cosiddetto caso “Cambridge Analytica”. Spieghiamo in breve di cosa si tratta.

 

La società Cambridge Analytica è una società in mano ad un uomo molto potente della destra USA. A causa delle norme non rispettate sulla privacy da parte di Facebook, questa azienda è stata in grado di ottenere, tramite sondaggi rivolti agli ignari utenti del social, moltissime informazioni sensibili sugli utenti stessi. Ma per farci cosa? A quanto pare per dirottare alcuni eventi politici importanti degli ultimi anni, tra cui l’elezione di Trump e l’esito della Brexit. Questo è avvenuto tramite soprattutto delle pubblicità e delle news, proposte agli utenti in base alle loro preferenze e idee politiche ed economiche.

Facebook conosce tutto di noi

Ecco qui quindi un primo motivo per cancellarsi da Facebook: i vostri dati non sembrano proprio al sicuro. Nonostante le scuse di Zuckemberg, ormai chi si fida più? Chi pubblicherebbe ancora dati personali? Preferenze politiche e quant’altro? Che ne possiamo sapere se scoppi un altro scandalo? Di certo è anche colpa nostra se non stiamo attenti a ciò che pubblichiamo in rete, ma ciò non toglie che i nostri dati possano essere usati da chiunque per i loro comodi.

Un secondo motivo, sempre collegato, è la grande quantità di fake news che ormai girano in rete. Soprattutto su Facebook sono sempre più frequenti link e post che riguardano notizie totalmente false, senza fonte e prive di ogni fondamento. Gli utenti, un po’ per ingenuità, un po’ per pigrizia sull’informarsi a dovere, credono spesso a queste bufale, alimentando gli affari quasi sempre loschi di questi generatori di notizie false.

Terzo motivo: l’odio e la maleducazione che imperversano. Ormai gli utenti si prendono la briga di commentare su tutto, anche senza qualifica nè argomentazioni, e sempre più spesso questi post o commenti sono carichi di odio. Sotto quasi ogni post ormai si leggono cattiverie di ogni tipo, insulti, veri e propri maltrattamenti online. Purtroppo Facebook è diventato anche valvola di sfogo per tante persone piene di rabbia e di odio e ciò non può che dar sicuramente fastidio a chi invece vuole una discussione costruttiva ed educata.

Facebook, violazione della privacy

In soldoni, Facebook sta diventando sempre peggio. Tra violazioni della privacy, maleducazione generale degli utenti, rabbia repressa, e fake news dilaganti, il social blu sta perdendo ogni controllo sui propri utenti, creando un generatore di odio e di falsità. Facebook continua ad avere varie utilità molto positive ma se usato male o con ingenuità può rivelarsi un’arma a doppio taglio, e bisogna fare attenzione a cosa si pubblica e a chi ci si trova di fronte nel web.

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Pubblicato da
D'Orazi Dario
Tags: facebook