Vodafone è l’unica compagnia che fa pagare ingiustamente il servizio hotpost cellulare ai propri utenti. Le scelte sono due: o si aderisce al servizio Exclusive (ora in via di dismissione) o si ricorre a pratiche meno ortodosse che prevedono trucchetti di vario tipo. AGCOM è voluta intervenire a favore dei consumatori, mettendoci definitivamente una pietra sopra.
Vodafone non deve far pagare il tetherin: AGCOM a pugno chiuso
In Italia l’unico operatore a farsi pagare per il servizio di tethering è Vodafone. Abbiamo visto come arginare il problema e come la società stia via via includendo il servizio all’interno delle sue nuove promo.
Ciononostante questo non basta a convincere l’Agenzia delle Comunicazioni nazionali che al riguardo ha fermamente espresso tutto il suo disappunto. La violazione del regolamento UE per l’Open Internet è chiara e viene menzionata nell’ultimo rapporto, dove si può leggere:
“La condotta, consistente nell’imporre un pagamento (ulteriore a quello già corrisposto per la fruizione del servizio di accesso ad Internet presente nel bundle dati) per l’utilizzo del terminale in modalità tethering (sia esso nella formula di tariffa giornaliera di 6,00 euro che in quella dell’opzione aggiuntiva dal costo di 1,90 euro al mese), si configura come una restrizione all’utilizzo del terminale (nello specifico della modalità di utilizzo dello stesso come“ hot spot WiFi”), nonché come una restrizione della libertà dell’utente di scegliere l’apparecchiatura su cui fruire del servizio di accesso ad Internet”
Siamo giunti finalmente ad una svolta? Perché dovremmo pagare per qualcosa di già nostro? Quanti di noi hanno promo Vodafone da 10 o più GIGA ed arrivano a fine mese con ancora più della metà dei dati ed un modem portatile che costringe ad ulteriori spese per l’uso in casa o fuori casa con altri dispositivi? Si spera in ulteriori sviluppi. Vi terremo aggiornati.