Non si hanno prove al momento di eventuali violazioni della privacy per gli utilizzatori di Whatsapp. Però alcuni indizi possono farci venire qualche sospetto. Innanzitutto è notizia recente il fatto che il gruppo di Zuckemberg stia lanciando una nuova versione dell’app, per ora solo in beta (cioè in prova), che permette la condivisione di dati tra Whatsapp e Facebook, per migliorare a quanto dicono “la fornitura di servizi tramite Whatsapp”. Ancora non è stata ufficialmente rilasciata la nuova versione ma qualche notizia online è trapelata. E sembra che qualche problema riferito alla privacy ci sia: infatti a quanto pare alcuni permessi non sono stati molto chiaramente spiegati all’utenza. Anche se Facebook assicura che non ci sarà alcun passaggio di dati sensibili tra Whatsapp e Facebook come il numero di telefono e i media condivisi. Sarà però reso più semplice condividere sulle sorelle del mondo Zuckemberg Instagram e Facebook ciò che si condivide su Whatsapp, se si vuole ovviamente.
Questa notizia poteva forse sembrare innocua o addirittura buona, prima che scoppiasse il ben noto scandalo di “Cambridge Analytica
”, a causa del quale si scoprì che Facebook aveva permesso la vendita di dati sensibili con un’azienda privata riguardo ben 50 milioni di utenti per indirizzare tramite pubblicità le elezioni a favore di clienti dell’azienda stessa, come Donald Trump o l’esito della Brexit, svelando un pauroso sistema dove gli ignari utenti sono vittime di abusi sui loro dati e sui loro pensieri. Ciò ha causato una fuga mai vista dal social blu e l’emorragia sembra non fermarsi. Ebbene, anche Whatsapp è in mano a Facebook, e chi ci dice che non possa avvenire la stessa identica cosa? Inoltre questa nuova notizia potrebbe essere veramente pessima, se Facebook continuasse ad avere questo tipo di comportamento ambiguo. Ormai gli utenti del mondo Zuckemberg hanno poco da fidarsi.
Insomma, prove non ce ne sono, ma c’è da stare attenti. Molto probabilmente ormai la fiducia in Facebook e tutto il suo mondo collegato (Whatsapp e Instagram) è minata nelle fondamenta. Spesso le impostazioni e i permessi sulla privacy sono ancora poco chiari e ambigui. Gli utenti perciò devono fare molta attenzione, come sempre ma da queste settimane ancora più che prima. Il pericolo che i propri dati vengano rubati e utilizzati per scopi di lucro, come usarli per indirizzare pubblicità nocive o per influenzare elezioni o eventi politici, è sempre più alto, e visto che spesso su Whatsapp condividiamo dati molto intimi e personali con i nostri più stretti contatti, l’allerta deve essere massima.