“Se questi dispositivi diventeranno il metodo predominante per calmare e distrarre i bambini piccoli, saranno in grado di sviluppare i loro meccanismi interni di autoregolamentazione?“, si interrogano i ricercatori.
Le attività pratiche e quelle che comportano l’interazione umana diretta sono superiori ai giochi di schermo interattivi, suggeriscono gli esperti. L’uso di dispositivi mobili diventa particolarmente problematico quando tali strumenti sostituiscono attività pratiche che aiutano a sviluppare abilità visive-motorie e sensomotorie.
I ricercatori osservano, tuttavia, che ci sono ancora molte incognite su come l’uso dei dispositivi mobili influenza lo sviluppo del bambino. Si chiedono se l’uso eccessivo di smartphone e tablet potrebbe interferire con lo sviluppo di abilità sociali e di problem solving
che sono meglio acquisite durante il gioco non strutturato con l’interazione con i compagni.Proviamo a considera gli adulti come “bambini un po’ più cresciuti”. La teoria non cambia tanto dalla realtà visto che un uso spropositato di dispositivi elettronici e, di conseguenza, dei social network, porta gli adulti a “chiudersi” in un mondo tutto loro che non ha ponti con la vita reale.
Anche per loro, dunque, si profila all’orizzonte quel pericolo di interferenza con un progressivo vissuto della propria quotidianità e delle abilità sociali e di problem solving che dovrebbero contraddistinguersi.
Un uso limitato, quindi, potrebbe risolvere una sorta di esilio che non fa altro che insterilire il loro modo di essere e di apparire.
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