Google ha sempre avuto un occhio di riguardo per il mondo che ci circonda, dimostrando di non essere solo un colosso dell’informatica. Nel 2007 aveva iniziato una sfida personale che consisteva nell’essere una compagnia ad emissioni zero. Nel 2016 aveva annunciato che l’obiettivo era alle porte e che entro un anno o due ci sarebbero riusciti. In questi giorni è successo, l’azienda ha confermato di star usando il 100% di energia pulita per i propri uffici e data center.
Un percorso lungo 11 anni
Il viaggio è iniziato con investimenti nel campo dell’energia solare, eolica e compensazioni di carbonio. Questo ha portato l’azienda ha ridurre proprio l’emissioni più pericolose per l’ambiente. Nel 2017, per ogni chilowattora usato da Google, è stato immesso nel sistema un altro chilowattora solo prodotto dai sistemi sopra citati. Adesso hanno anche dei contratti per l’acquisto di tre gigawatt prodotti da impianti solari ed eolici sparsi in tutto il mondo. Hanno creato anche un sito web dove si possono notare i progressi dell’azienda.
Nonostante questi sforzi, Greenpeace ha dato come voto a Google soltanto una D+, insomma una sufficienza tirata. Il voto si è basato sulla mancata trasparenza riguardo la catena logistica e dell’acquisto di energie rinnovabili delle regioni dove viene effettivamente consumata l’elettricità. Greenpeace ha dato anche una A però, relativa ai suoi sforzi nel patrocinare questo obiettivo sostenendo anche gli accordi sul clima di Parigi. Questa cosa era stata fatta nel 2016 insieme ad Apple, Amazon e Microsoft.
Queste le parole di Google: “Vogliamo arrivare a un punto in cui le energie rinnovabili e altre fonti energetiche senza effettive emissioni di carbonio alimentino le nostre operazioni ogni ora di ogni giorno. Ci vorranno una combinazione di tecnologia, politica e nuove strutture per raggiungerlo, ma siamo eccitati per la sfida. Non vediamo l’ora di tornare al lavoro”.