Spotify è approdata in borsa
Spotify è approdata in borsa

L’azienda Spotify è ufficialmente approdata in borsa al New York Stock Exchange. Ha subito ottenuto un grande riscontro con un valore di quasi 166 dollari per azione. La valutazione dell’azienda è così salita a 29 miliardi e mezzo di dollari.

Abbiamo recentemente parlato di Spotify e degli account chiusi a causa di un utilizzo non regolare da parte di moltissimi utenti. Dopo questo piccolo arresto, l’azienda si è ripresa e anche molto bene.

Spotify approda in borsa e sta andando alla grande

La valutazione che ha raggiunto l’azienda nei suoi primi giorni in borsa è molto più alta rispetto a quella prevista dagli analisti. L’ultima valutazione dell’azienda era uguale a 8.4 miliardi di dollari, dopo 400 milioni di dollari di investimenti nel 2015. Un piccolo dettaglio che fa sorridere è la bandiera della Svizzera appesa fuori dal palazzo del NYSE, nonostante l’azienda abbia la sede in Svezia.

L’azienda può sicuramente godere di un momento di tranquillità pensando al futuro. Il servizio di streaming musicale è ora attivo in più di 60 paesi in tutto il mondo con 70 milioni di utenti paganti. Per il suo debutto in borsa, l’azienda ha scelto di percorrere una strada abbastanza pericolosa, cioè quella della “non-IPO“, significa quella della quotazione diretta.

Solitamente questa scelta è presa dalle realtà più piccole, perché consente di vendere azioni direttamente al pubblico senza passare per alcun intermediario e banche. L’attuale CEO dell’azienda, Daniel Ek, ha spiegato: “Spotify non è in cerca di capitali e i nostri azionisti e dipendenti sono stati liberi di vendere e acquistare azioni per anni. Ci siamo messi su un palco più grande, ma questo non cambia ciò che siamo, di cosa ci occupiamo e come operiamo“.

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