L’obiettivo di Toshiba è investire nel mercato dei chip nonostante le battaglie normative che sta affrontando. L’azienda lo scorso anno ha firmato per vendere la sua divisione chip di memoria NAND, così è iniziato tutto.
Il MoU (il memorandum firmato dalla società) indica il completamento del processo di negoziazione per la vendita dell’unità chip per 2 trilioni di yen, ossia 18 miliardi di dollari. La transazione doveva inizialmente concludersi lo scorso 31 marzo. La decisione della Cina di ritardare l’approvazione dell’accordo ha lasciato il processo di vendita in attesa di approvazione. Ora la transazione ha tempo fino al 13 aprile per garantire la necessaria autorizzazione normativa. E di conseguenza per rispettare la nuova scadenza per la chiusura dell’accordo, il 1 ° maggio.
Toshiba corre il rischio e continua a investire nei suoi chip nonostante le problematiche normative
La compagnia è decisa a chiudere l’accordo il prima possibile. D’altronde, il conglomerato giapponese si sta riprendendo da un’enorme crisi. Infatti, Westinghouse Electric Company, il suo business nucleare statunitense ha presentato istanza di fallimento all’inizio dello scorso anno. La società è stata inoltre sottoposta a pressioni dalla Borsa di Tokyo per recuperare il capitale azionario negativo, con la minaccia di essere rimossa dal listino. Tuttavia, questo non è più il caso dopo che la società ha venduto 600 miliardi di yen di nuovi stock ed è anche in trattativa per vendere il suo business nucleare per 410 miliardi di yen.
Allo stato attuale, Toshiba sta aspettando la decisione della Cina sull’approvazione antitrust presentata l’anno scorso come fase finale della transazione. Se la Cina si rifiuta di approvare l’accordo, consentirà a Toshiba di ricorrere ad altre opzioni. Ad esempio, si potrebbe rinegoziare l’affare a un prezzo più alto o presentando un’offerta pubblica iniziale per il settore dei chip. Poco dopo la firma del MoU è stato riferito che la maggioranza dei direttori di Toshiba era presumibilmente più incline a favorire l’offerta da un consorzio guidato da Western Digital. Tuttavia, ciò avrebbe sollevato preoccupazioni antitrust nel paese dal momento che il gruppo è sostenuto da diretti rivali della divisione chip di Toshiba.