Lunedì 2 aprile, alle 22.00 italiane circa, una donna vestita di nero ha aperto il fuoco contro i dipendenti di YouTube negli Stati Uniti. Nasim Aghdam, questo il suo nome, aveva 39 anni e si sarebbe scagliata contro gli uffici a San Bruno dell’azienda solo perché YouTube negli ultimi mesi l’avrebbe discriminata applicando misure come la censura.
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Il risultato, allo stato attuale, è di quattro feriti e di un suicidio: la stessa attentatrice si è poi tolta la vita. Tutto questo perché Nasim Aghdam si è soffermata al cortile davanti gli uffici del colosso dei video online, dove i feriti e altri dipendenti che si sono messi in salvo stavano facendo la consueta pausa pranzo.
L’odio da parte della donna nei confronti di YouTube sarebbe scaturito, secondo le indagini ancora in corso, dopo l’ennesima censura e la conseguente impossibilità di monetizzare con i propri video. Nasim Aghdam era un’attivista con diversi video pubblicati e più di un canale aperto ma in nessuno di questi c’erano riferimenti a gesti così violenti.
YouTube, ma anche Google, sono preoccupati così come tutti i big di internet della Silicon Valley. Il perché è presto detto: il comportamento online sempre più bruto degli utenti che si può tradurre, in scatti di ira, in azioni violente come quelle di lunedì. È per questo che l’azienda ha annunciato piani per aumentare la sicurezza nei suoi uffici di tutto il mondo.
Lo scopo è renderli più sicuri non solo nel breve periodo, ma nel lungo termine. La dichiarazione di YouTube è stata rilasciata tramite l’account Twitter di Google per le comunicazioni. Non sono disponibili altri commenti sulla vicenda così come YouTube ha evitato di commentare il gesto e le azioni che avrebbero portato a tutto questo.