Google Fuchsia è il nome di un nuovo sistema operativo sul quale stanno lavorando i migliori ingegneri informatici di Moutain View. Le prime informazioni sul suo conto circolano dallo scorso anno, dove all’interno della documentazione si apprende che è “destinato a telefoni e personal computer moderni con processori veloci e quantitativi di RAM non indifferenti”.
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Un ecosistema unificato, disponibile e compatibile con più architetture, che avrebbe il compito di assicurare le migliori prestazioni possibili. Google Fuchsia abbandonerebbe il kernel Linux per sfruttare un kernel sviluppato in casa da Big G. Il suo nome è Magenta e grazie a tutta una serie di ottimizzazione sarebbe in grado di assicurare una perfetta comunicazione tra hardware e software.
In questo modo il sistema operativo sarebbe sempre pronto a rispondere agli input dell’utente, assicurando prestazioni elevate e la migliore esperienza di utilizzo. Google Fuchsia, che a questo punto potrebbe sostituire Android migliorandolo praticamente in tutti i suoi aspetti, può essere provato in anteprima accendendo a questo sito internet dal proprio browser.
Il merito è di Manuel Filipe Silva Goulao, uno studente portoghese che ha realizzato un’esperienza web accessibile da qualsiasi dispositivo basata proprio su Google Fuchsia. Naturalmente, in assenza di particolari informazioni su questo nuovo sistema operativo, la navigazione non permette di fare molto se non apprezzare la nuova interfaccia grafica che Google ed il suo team starebbe adottando.
Una volta eseguito il login, anche come ospite, la home e la sua interfaccia si concentra principalmente sull’utente mostrando piuttosto che le applicazioni installate, una schermata con tutte le informazioni personali tra cui nome, account e immagine del profilo. Questa, se sfiorata, permette di accedere a diverse impostazioni rapide come quelle per la regolazione della luminosità e del volume.
Con uno swype verso l’alto all’interno della schermata principale, si accede ad una scheda con le applicazioni utilizzate più di recente e quindi disposte in ordine cronologico. Spostandosi verso il basso un menu consiglia le applicazioni da aprire possibilmente grazie a degli algoritmi di intelligenza artificiale e machine learning che imparano a conoscere e quindi prevedere le abitudini dell’utente.