Quando si parla di esplorazione spaziale, niente risulta poi così convenzionale anche se certe trovate sono comunque al limite della fantascienza. Mentre il secolo scorso si guardava di più la Luna, in questo ci si rivolge più verso Marte. Di imprenditori privati che hanno messo l’esplorazione, se non altro, del pianeta rosso come missione primaria ce ne sono, tra cui Elon Musk. Anche la NASA è impegnata in merito, ovviamente.
Black Mirror?
Sembrerebbe che l’Ente Nazionale per le attività Spaziali e Aeronautiche degli Stati Uniti abbia stanziato dei fonti per uno scopo particolarmente singolare. Sono dei finanziamenti iniziali per un nuovo tipo di tecnologia di esplorazione, ovvero delle api robotiche, chiamate anche Marsbees.
Questi ritrovati tecnologici, anche se non esistono ancora, saranno dei dispositivi complessi delle dimensioni di un vero calabrone, anzi di un bombo, ma con delle ali molto più grandi. Se rispettasse le dimensioni originarie potrebbe non volare, a meno che le ali non battano ad una velocità più elevata di quella di un colibrì.
L’idea è quella di sostituire veicoli come i Mars rover, mezzi particolarmente lenti. Al contrario i Marsbees saranno veloci e maneggevoli e in grado di muoversi in tre dimensioni. Attraverso la creazioni di veri e propri sciami, si potrà esplorare una grande quantità del pianeta in poco tempo. Affiancati a questi piccoli esseri robotici, ci sarà anche un grosso rover che fungerà da base, o meglio, da alveare.
Il team di ricercatori dell’Alabama non svilupperà questa tecnologia da solo, ma sarà aiuto da un team giapponese. Il primo team modellerà numericamente, farà analisi e ottimizzerà la tecnologia per gli sbalzi delle condizioni atmosferiche marziane. Il secondo team testerà fisicamente le Marsbees