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Facebook aveva richiesto anche i dati dei pazienti degli ospedali: quando la privacy diventa un lusso

Lo scandalo Facebook si allarga a macchia d’olio scoprendo gli altarini che fino ad oggi sono passati in sordina agli occhi della comunità. Come se non bastassero le prove scioccanti portate all’attenzione di tutti da Cambridge Analytica abbiamo anche un nuovo focolaio d’informazione che alza il livello d’allerta ben oltre ogni ragionevole limite.

Stando a quanto emerso dalle indagini, la piattaforma avrebbe addirittura richiesto i referti ospedalieri di alcuni pazienti direttamente agli istituti clinici pubblici e privati. Siamo arrivati davvero al limite.

Facebook: cresce lo scandalo intorno al furto dei dati personali

Siamo tutti sotto osservazione. Un’affermazione che mai come in questi ultimi tempi risulta essere valida. Dietro l’incresciosa situazione che ha visto in primo piano le violazioni ai profili Messenger si colloca qualcosa di ancor più grave.

Il tentativo di trafugare i dati dei pazienti, seppur in forma anonima, suona come una seria minaccia alla nostra riservatezza e getta in cattiva luce una piattaforma che sino ad oggi era apparsa come paladina della sicurezza e della privacy.

Stando a quanto dichiarato pare che le intenzioni di Facebook fossero quelle di provvedere al profiling sanitario a scopo di supporto. Incrociando i dati della piattaforma con i referti medico-ospedalieri si sarebbero dovuti stabilire piani terapeutici ad hoc per la cura delle malattie e dei pazienti.

Il social network avrebbe potuto combinare i dati sui pazienti in possesso del sistema sanitario con quelli pubblicamente disponibili su Facebook

A seguito dei recenti scandali un’affermazione simile suona più come un pericolo incombente che come una diretta richiesta di aiuto al paziente. Senza contare poi il fatto che tramite hashing sarebbe stato possibile combinare i dati per risalire all’identità dell’individuo.

Mark Zuckerberg edi presidi ospedalieri non avevano ancora chiarito i termini della divulgazione divulgazione informativa ma siamo abbastanza certi che una mossa simile sarebbe un vero azzardo nei confronti della nostra sicurezza. Sarebbero non pochi gli utenti che storcerebbero il naso di fronte ad una simile decisione. Un recente comunicato diramato dalle massime cariche della piattaforma recita che:

“L’industria medica ha da tempo compreso i benefici in termini di salute derivanti dall’avere una stretta cerchia di amici e parenti. Ma sono necessarie ricerche più approfondite, per aiutare i medici a sviluppare trattamenti specifici e piani d’intervento che tengano in considerazione anche le connessioni sociali. Per questo, Facebook ha iniziato a discutere con alcuni dei più importanti istituti medici per esplorare in che modo la ricerca scientifica, utilizzando dati anonimi di Facebook, potesse aiutare la comunità medica a migliore la sua comprensione in questo settore. Il progetto non è andato oltre la pianificazione e non abbiamo ricevuto né analizzato i dati di nessuno”

E voi cari lettori che cosa ne pensate in merito vista l’alta probabilità che in futuro una situazione simile possa essere resa concreta a tutti gli effetti? Avete definitivamente abbandonato il social network? Spazio a tutti i vostri commenti.

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Pubblicato da
Domenico