Martin Cooper, ingegnere della Motorola, il 3 Aprile 1973 fa la prima telefonata della storia attraverso la rete mobile, inaugurando una nuova era, quella della fast communication, utilizzata al giorno d’oggi da miliardi di persone in tutto il mondo.
Un evento epocale per l’umanità, una pietra miliare per la storia della tecnologia e un grande traguardo per un’azienda come la Motorola.
Fondata negli Stati Uniti nel 1928, Motorola crebbe durante la Seconda Guerra Mondiale come produttrice di apparecchi radio, dei quali mantiene tuttora il brevetto. In seguito, il marchio continuò ad essere riconosciuto per la produzione di sofisticati microprocessori, impiegati per la costruzione dei primi computer negli anni Ottanta.
Tuttavia, il merito maggiore dell’azienda è quello di avere progettato e realizzato nel 1973 il primo telefono cellulare portatile. Si trattava di un dispositivo pesante se confrontato agli smartphone di cui ci serviamo oggi, che, se osservato dai millennials, avrebbe potuto suscitare in loro non poche perplessità tanto sono state grandiose le trasformazioni che si sono avute nel corso del tempo. Proprio grazie alla prima telefonata le compagnie telefoniche come Tim, Wind, Tre e Vodafone hanno avuto l’opportunità di crescere e offrire sempre nuovi servizi ai propri clienti.
10 anni dopo, nel 1983, i primi telefoni cellulari entrarono in commercio negli Stati Uniti; in Italia la loro commercializzazione dovette attendere 10 anni, arrivandovi quindi solo nel 1993. Di produzione esclusiva della Motorola, i primi telefoni cellulari portatili erano molto simili ad un attuale telefono fisso: grandi, spessi, con tasti ben visibili e schermi piccoli; un ulteriore dettaglio caratterizzava questi strumenti da libro di fantascienza: un’antenna sulla loro sommità.
Inizialmente il telefono cellulare era prerogativa dei più abbienti, dato il suo costo elevato, che sfiorava i 4000 dollari e fu solamente tra la fine degli anni Ottanta
e gli inizi degli anni Novanta che questo apparecchio cominciò a diffondersi in maniera più capillare, fino ad arrivare al boom del XXI secolo. Questo fu possibile anche in seguito all’entrata di altre aziende produttrici di apparecchi cellulari mobili sul mercato internazionale. Tra queste, che hanno fatto e continuano a fare la storia delle tecnologie, è inevitabile citare i marchi Nokia, BlackBerry, Samsung e Apple, rivali in tutto e per tutto ma capaci di portare avanti la rivoluzione alla quale Cooper diede inizio chiamando il collega rivale Joel Stanley Engel della AT&T Inc. (abbreviazione di American Telephone and Telegraph Incorporated).Oggi, questi piccoli schermi mobili, portatori di un mondo virtuale e reale al tempo stesso, sono molto diversi da quei primi esemplari di cellulare degli anni Settanta: niente più antenne né tasti, ma solo uno schermo touch, che risponde ai comandi manuali e, fatto ancor più innovativo, non solo chiamate per tenersi in contatto.
I telefoni cellulari del XXI secolo, i cosiddetti smartphones, usati da milioni e milioni di persone, sono multitasking perché fare chiamate è solo una delle tante funzioni che hanno. Questi possono infatti anche mandare messaggi, scattare foto, fare registrazioni, girare video e connettersi a Internet, il tutto nel giro di qualche minuto, se non addirittura secondo. Il tutto può essere condiviso utilizzando le connessioni mobili di Tim e Vodafone insieme a quelle Wind e Tre.
Ai tempi di quella prima telefonata, che aveva richiesto anni di studi, progetti e tentativi, nessuno si sarebbe potuto immaginato quale sarebbe stato il futuro di questo gesto, adesso così pratico, veloce e abituale.