La piattaforma con le peggiori ripercussioni per la nostra salute risulta essere Instagram (social network di proprietà di Mark Zuckerberg come Facebook).
Dallo studio è emerso come l’uso eccessivo ed improprio del social network fotografico può portare alla nascita di disturbi come ansia e depressione e, soprattutto nella giovani donne, può portare a una percezione distorta del proprio aspetto fisico con ripercussioni appunto sulla salute mentale.
Proprio per questo morivo Instagram pare essere corso ai ripari creando una squadra che si occupi del benessere mentale dei suoi utenti. Questo team prende il nome di Wellbeing Team, come detto da Eva Chen, responsabile fashion della piattaforma, e si occupa di far sì che la community sia un luogo più sicuro e dove gli utenti possano sentirsi a proprio agio.
Quel che non si sa è se il team sia nato a seguito delle numerose ricerche condotte sugli effetti dannosi del social network sulla salute mentale degli utenti o sia nato in maniera del tutto spontanea.
Instagram e Facebook sono pericolosi per la nostra salute
A seguito di questa pubblicazione anche altre associazioni e istituti di ricerca hanno studiato questi effetti negativi del social network sulla salute mentale. Una di queste ricerche in particolare, condotta dall’università di Notre Dame California, ha messo in risalto come le giovani donne (ragazze intorno ai 20 anni) ritengano che l’app abbia una cattiva influenza su quella che è la loro percezione del proprio aspetto fisico facendole sentire inadeguate sul posto di lavoro e anche al proprio stile di vita.
Per questo motivo Instagram ha implementato un sistema che nasconde in maniera automatica i commenti inappropriati, dando inoltre la possibilità agli stessi utenti di creare filtri personalizzati per nascondere i commenti indesiderati.
Inoltre è stata creata una squadra che elabora le segnalazioni anonime riguardo post che potrebbero indicare un utente che ha bisogno di assistenza psicologica; se tale segnalazione viene ritenuta veritiera l’utente verrà messo in contatto tramite lo stesso social con associazioni che si occupano di fornire proprio tale tipologia di assistenza.
Queste attività sono però molto delicate in quanto si muovono sulla sottile linea di confine tra la censura e la possibilità di esprimersi liberamente andando ad oscurare quei comenti che magari altro non sono che delle critiche (magari anche costruttive ma non ben accette dal creatore del post) al contenuto dell’utente e che non contengono lementi propriamente offensivi. Ricordiamo come Pinterest e Tumblr avevano in passato tentato di affrntare la stessa questione ma con risultati assai scadenti.
Tuttavia non si hanno notizie riguardo al potenziale successo di queste misure impiegate dal social network o se abbiano seguito le raccomandazioni della Royal Society for Public Health.
Infatti la prestigiosa associazione britannica aveva suggerito di implementare un avviso pop-up che si attivava nell’istante in cui l’utente raggiungeva un livello di utilizzo considerato potenzialmente dannoso e contrassegnare con una piccola icona le immagini fotoritoccate.