Telegram, la nota applicazione di messaggistica istantanea, rivale di WhatsApp, potrebbe presto dire addio ad un Paese davvero molto importante.
Stiamo parlando della Russia, l’organo della Federazione Russa avrebbe avviato un procedimento legale per bloccare l’applicazione. Questo in seguito al rifiuto della società di consegnare le chiavi di crittografia.
Telegram presto dirà addio alla Russia?
La storia prosegue da diverso tempo, da quando nel 2016 sono state promulgate delle leggi che richiedono ai servizi di messaggistica di fornire alle autorità la possibilità di decifrare le chat degli utenti. Questo, per prevenire qualsiasi atto di terrorismo all’interno del Paese. La società, con sede a Dubai, ha sempre rifiutato la richiesta.
Ora, la principale agenzia di sicurezza russa, l’FSB ha depositato in tribunale il procedimento legale ai danni della società. L’avvocato di Telegram ha contestato una delle argomentazioni. Più precisamente il fatto che le conversazioni non possono essere reputate private perché non contengono informazioni personali. In ogni caso non sono comunque a libera disposizione anche per chi ha le chiavi di crittografia.
L’avvocato Ramil Akhmetgaliev ha infatti dichiarato ai giornali: “È come dire: Ho una password dalla tua email, ma non controllo la tua email, ho solo potenzialmente la possibilità di controllare“. Un altro avvocato della società, Pavel Chikov ha inoltre aggiunto che queste richieste sono senza alcun fondamento e soprattutto incostituzionali e infondate.