Ultimamente sta emergendo sempre di più come la privacy delle persone sia un aspetto tanto fondamentale quanto a volte sottovalutato o addirittura ignorato. Recentemente, casi come quello di Cambridge Analytica stanno mettendo in risalto falle nella protezione dei dati degli utenti e purtroppo quello non è stato l’unico caso.
Grindr è una popolare applicazione di appuntamenti rivolta alla comunità gay e bisessuale dove l’utente può decidere di caricare o meno le proprie foto o alcune informazioni personali come altezza, peso, posizione e anche il cosiddetto “status HIV”, cioè il risultato e la data in merito all’ultimo test per l’HIV. Gli utenti dell’app posso visionare queste informazioni che sono pubbliche agli iscritti, ma non al di fuori dell’app. O, almeno, così dovrebbe essere.
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Il 7 Febbraio 2018 il network svedese SVT e l’associazione no profit norvegese SINTEF hanno svolto un’indagine e analizzando il codice sorgente dell’applicazione e facendo anche dei test creando dei profili fittizi hanno notato che molte informazioni personali venivano trasferite ad altre due compagnie.
La scoperta è stata riferita dal sito statunitense BuzzFeed che ha anche verificato i dati scoperti in modo indipendente, confermandoli. Le due società alle quali questi dati venivano trasferiti sono le società di ottimizzazione di app per mobile Apptimize e Localytics.
Gli esperti hanno fatto notare che, innanzitutto, i dati non erano criptati e quindi sono facilmente decodificabili e in più veniva condiviso anche lo “status HIV” (ovviamente la condivisione non aveva il consenso degli utenti). Ed è questo che a dire degli esperti è grave, dato che un’informazione sanitaria così importante deve essere protetta; infatti avendo a disposizione dati come l’altezza, il peso, la posizione approssimativa (foto e messaggi a quanto pare non venivano condivisi) una persona può essere facilmente identificata. E, come aggiunge Cooper Quintin, esperto informatico interpellato da BuzzFeed, questo potrebbe essere un rischio soprattutto per quelle persone che vivono in Paesi in cui l’omofobia è molto diffusa.
L’app nel mondo
L’app attualmente conta circa 3,6 milioni di utenti sparsi in tutto il mondo e per esponenti della comunità LGBT e non, l’applicazione, grazie anche a una recente funzione che se attivata ricorda periodicamente di effettuare il test dell’HIV e facendo anche pubblicità a struttura sanitarie che lo svolgono, sta sicuramente aiutando a sdoganare questa malattia. Grindr ha comunque risposto che interromperà la condivisione delle informazioni personali degli utenti.