postepay truffe (1) La legge del giudice Phishing direbbe qualcuno parafrasando il famoso detto del Far West. Se infatti nel mondo spietato della frontiera il giudice che metteva tutti gli uomini sullo stesso piano era la pistola Colt, nella concorrenza tra le compagnie telefoniche chi non risparmia nessuno è il Phishing. A parte gli scherzi, l’argomento è serio perché le truffe tramite SMS davvero sembrano davvero non conoscere confine e funzionano bene con tutte le compagnie telefoniche. Evitate quindi di prendervela con loro nel caso veniste truffati e leggete questo articolo per capire come funziona.

Iniziamo con l’etimologia della parola. Il termine Phishing è la forma in –ing del verbo inglese “to fish”  che significa “pescare”, con le lettere ph che sostituiscono la f. Il motivo di questo nome, se vogliamo pittoresco, è spiegabile con il funzionamento della truffa. Questa consiste infatti nel pescare dati personali o codici di accesso, con lo scopo di riutilizzarli a proprio piacimento con scopi truffaldini.

Un’altra analogia tra il metodo e il nome è il fatto che questo tipo di truffa si svolge su larga scala, comprendendo un numero molto alto di campioni, come una gigantesca rete. Tirando su questa rete i pescatori che navigano nel web sono sicuri che qualcuno rimasto intrappolato.

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Detto questo, mettiamo da parte metafore e similitudini per venire al sodo e spiegarvi nella sostanza come si svolgono queste truffe. Ai potenziali truffati vengono inviate delle comunicazioni fraudolente che imitano la comunicazioni ufficiali, nel nostro caso quelle delle Poste Italiane. I canali sfruttati per inviare questi messaggi sono i più disparati: chiamate da call center dediti alle truffe, e-mail, annunci su internet e nel nostro caso il servizio di telefonia mobile SMS. Il punto di forza di questi messaggi è che imitano in maniera piuttosto verosimile un ipotetico messaggio delle Poste Italiane.

Lo scopo di queste comunicazioni  è sempre quello di farsi rivelare dati personali o codici di  accesso e vi assicuro che sanno essere molto conviventi. Ecco alcuni esempi di scuse che son state realmente usate. A volte possono comunicarvi che la vostra carta è stata bloccata dalle poste Italiane per un qualche motivo di sicurezza, quindi gli servono i codici di sblocco. Altre volte le scuse sono più fantasiose e possano andare da fantomatici cambiamenti nelle leggi che dirigono i rapporti tra utente e Poste Italiane a misteriosi motivi di sicurezza riguardanti la lotta al terrorismo. L’ultima scusa che vi ho citato è stata quella che hanno usato con me, vi giuro. Fortunatamente ero già al corrente di come si svolgono queste truffe e ho saputo come evitarle.

Questo era un po’ lo scopo di questo articolo mettervi a conoscenza di come si svolgono queste truffe per sapere come evitarle e come difendersi. Ricordatevi soprattutto che le Poste italiane non inviano questo tipo di comunicazioni, quindi se le leggete qualcuno sta tentando di truffarvi! Il migliore modo per essere sicuri in caso di dubbio è contattare le stesse Poste Italiane e così da fugare ogni sospetto.

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