Momentaneamente salvi dalla stangata dell’8,6% che sembrava essere dovuta e ormai assodata dal passaggio alla tarrifazione mensile dai 28 giorni precedenti, scampata grazie alla sentenza recente dell’Antitrust, che ha deciso di bloccare questo più che ingiusto rincaro, sembra non arrivare tregua per I clienti Vodafone.
A partire dal 10 giugno del 2018, gli utenti riceveranno nuovi aumenti, sia per quanto riguarda la rete fissa che per quella mobile. A chiunque ha una tariffa con utilizzo dati sulla propria sim, sia che sia con abbonamento che sia ricaricabile, arriverà una stangata non da poco, cioè un rincaro compreso tra 1,5 a 2 euro per ogni mese. Si tratta di un aumento considerevole, soprattutto per le tariffe che mediamente viaggiano sui 10/15 euro. In pratica ci si ritroverà con un 10-20% di rincaro.
E non è finita qui: l’aumento riguarderà anche I clienti a rete fissa a partire dal 10 luglio, sempre di quest’anno. Comunque sia, come previsto dalla legge italiana, in caso di rimodulazione prezzi è possibile per gli utenti sia di rete fissa che mobile di cambiare operatore rescindendo il contratto a fronte di rimodulazioni e cambio di prezzo da parte del proprio operatore.
I clienti riceveranno quindi un SMS che segnalerà l’aumento. A quel punto, si avranno 30 giorni di tempo dalla ricezione per decidere se rescindere il contratto o meno. Non ci si deve preoccupare: la comunicazione è obbligatoria come è obbligatorio per l’utente il poter scegliere se rescindere il contratto o meno.
Quello che si prospetta è dunque una fuga da Vodafone. Avverrà? Con tutta probabilità una certa emorragia di utenti, chissà quanto grande, ci sarà, come ogni volta che si ritoccano I prezzi. E con la concorrenza agguerrita tra le varie compagnie, offerte sempre più allettanti e l’arrivo anche di un nuovo operatore, il rincaro deciso potrebbe essere un’arma a doppio taglio.
La domanda lecita da farsi è: se poi molto probabilmente molti utenti lasceranno Vodafone e si trasferiranno altrove, perché l’azienda inglese ha deciso questi aumenti? Il fatto è che con il passaggio alla tariffazione mensile, gli operatori hanno perso una mensilità, e perciò un cospicuo guadagno (8,6% in meno).
È per questo morivo che, per correre ai ripari prima si è proposto un aumento immediato delle tariffe ora mensili proprio appunto dell’8,6%, ma essendo stata bocciata dall’Antitrust per pratica commerciale scorretta, ora Vodafone ci riprova con questi aumenti. Per adesso sembra essere la prima, ma ce ne saranno altre di compagnie pronte ad attivare nuovi aumenti? Lo sapremo solo con il tempo. Intanto vedremo quale sarà la reazione degli abbonati Vodafone, che ovviamente non ci staranno.