Vodafone fa dietro-front riguardo la decisione di procedere al blocco degli aumenti previsti per le sue offerte di telefonia fissa e mobile. Stando a quanto emerso in queste ore pare che il gestore sia intenzionato a procedere a nuovi rincari.
Non si parla più dei fatidici 2 euro in più al mese, ma ora sono addirittura 3 euro su alcune offerte. Scopriamo quali siano e come recedere in maniera totalmente gratuita.
Vodafone: nuova ondata di aumenti in vista
Recentemente il reparto commerciale Vodafone è stato accusato di estrema insistenza nei confronti delle operazioni di telemarketing svolte nei confronti degli utenti che hanno precedentemente prestato il loro consenso commerciale. Accanto alla lieta notizia circa la decisione AGCM di procedere al blocco delle chiamate e dei messaggi si colloca però una news che di certo non piacerà alle migliaia di utenti italiani dell’operatore.
Secondo quanto trapelato in queste ore pare che il gestore sia tornato sui suoi passi in merito alle decisioni intraprese sui rincari inizialmente previsti in 2 euro sulle sue offerte. Gli aumenti ci saranno e richiederanno addirittura fino a 3 euro in più al mese.
Vodafone ha comunicato ufficialmente le nuove disposizioni giustificando la misura con il fatto che la tariffazione mensile lede i propri affari e porta ad un minor introito. La variazione delle condizioni contrattuali non piace agli utenti e sono pertanto in molti a dirsi favorevoli al recesso per passare ad un’offerta più vantaggiosa che non preveda rincari.
Per procedere alla dismissione del contratto commerciale si può interrogare gratuitamente il sito ufficiale variazioni.vodafone.it o procedere mediante raccomandata A/R a Servizio Clienti Vodafone, casella postale 190 – 10015 Ivrea (TO). In aggiunta possiamo utilizzare la PEC all’indirizzo vodafoneomnitel@pocert.vodafone.it o chiamare anche il Servizio Clienti al numero gratuito 190. In alternativa si può compilare l’apposito modulo in negozio esplicitando la causale sopraindicata.
E voi che cosa ne pensate al riguardo? Spazio alla vostra indignazione.