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Huawei, il P20 Pro nasconde una sorpresa dietro la triplice fotocamera

Huawei P20 Pro, le fotocamere nascondono una sorpresa

Ormai la nuova ammiraglia di Huawei, il P20 Pro, è diventato ufficiale da praticamente due settimane. Ha già iniziato a fare il giro del mondo e anche se il suo prezzo forse avrà smorzato gli animi di qualcuno, avrà di sicuro conquistato i più temerari. Si tratta di un gioiellino di tecnologia sia hardware che software che potrebbe mettere in ombra molti concorrenti del colosso cinese.

C’è qualcosa in più

Come con molti dispositivi, iFixit si è impegnata a smontarlo per vedere com’è all’interno e anche la riparabilità. Ad una prima occhiata tutto è sembrato regolare, ma anche un po’ deludente per chi si aspettava di trovarci anche un po’ di magia. C’è da dire che non sono mancate delle sorprese tra cui una in merito alla configurazione a tripla fotocamera. Presenta più stabilizzatori ottici dell’immagine fisici di quanto dichiarato da Huawei.

Secondo la compagnia madre, solo il teleobiettivo da 8 megapixel

dovrebbe presentare l’OIS (optical image stabilization) hardware. Il teardown di iFixit ha rivelato che anche gli altri due obiettivi presentano tale OIS. Dovrebbe essere un bonus extra, ma potrebbe rivelare qualcos’altro di non molto piacevole.

Un cosa del genere dovrebbe essere un valore aggiunto dello smartphone, quindi perché Huawei non avrebbe dovuto elencarlo al momento della presentazione, o comunque inserirlo nelle specifiche hardware ufficiali. La risposta, come appena detto, potrebbe voler dire che c’è stata una menzogna da un’altra parte, ovvero sull’intelligenza artificiale. Uno dei vanti del colosso cinese è quello di inserire l’IA in diversi dei suoi prodotti e il P20 Pro non poteva di certo fare eccezione. L’uso, in questo caso, è per la stabilizzazione delle immagine, un alternativa software all’OIS hardware, quindi qual è la verità?

In ogni caso, se foste più interessati a questo smartphone, eccovi la nostra recensione, e non dimenticatevi di iscrivervi anche al canale.

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Pubblicato da
Giacomo Ampollini