Da settimane non si fa altro che parlare dello scandalo Cambridge Analytica che ha coinvolto Facebook. I dati di 87 milioni di utenti sono stati passati alla multinazionale britannica e questo, ha creato molto scalpore in tutto il mondo.
Abbiamo parlato giusto ieri della protesta che è in vigore oggi 11 aprile, WhatsApp e Instagram hanno invitato i loro utenti a non utilizzare i social. Anche il co fondatore di Apple ha aderito, cancellando il proprio profilo Facebook. Oggi vogliamo parlarvi della Class Action avviata dal Codacons contro il social.
L’Associazione dei consumatori ha avviato la sua Class Action contro il social network. Al momento, è l’unico organo che si è mosso verso questa direzione. La Class Action è ovviamente in favore dei cittadini i cui dati sono stati utilizzati, violando le norme in vigore. Ricordo che anche l’Autorità Garante della Concorrenza ha avviato un’istruttoria
per “informazioni ingannevoli su raccolta e uso dati“.Il Codacons ha lanciato un appello a tutti gli utenti italiani che hanno scaricato l’applicazione che raccoglieva i dati per poi cederli a Cambridge Analytica. Si tratta dell’applicazione “thisisyourdigitallife” che secondo le stime, è stata scaricata da circa 214.134 italiani. L’obiettivo di questa Class Action è quello di far ottenere ai cittadini un risarcimento del danno a loro causato.
Sul sito ufficiale del Codacons potete trovare tutte le informazioni necessarie, viene anche indicato che “in caso di rinvio a giudizio, si potrà successivamente, effettuare la costituzione di parte civile allo scopo di ottenere il risarcimento dei danni subiti“. Il Garante per la privacy ha appena ottenuto qualche informazione da Facebook anche se intende raccogliere molti più elementi. Nei prossimi giorni i Garanti europei si uniranno a Bruxelles per discutere la proposta dell’Autorità italiana.