Che una piattaforma gestisca i dati dei propri utenti, è una fatto abbastanza ovvio, come è scontato che a seconda del servizio che offre sarà diverso l’uso che farà di queste informazioni. Lo scandalo che ha colpito Facebook ha messo sul chi va là anche altre società come Valve. Quest’ultima gestisce Steam, la più popolare e famosa piattaforma di distribuzione digitale, principalmente videogiochi. La società, probabilmente in merito a quello che sta accadendo, ha cambiato la sua politica sulla gestione della privacy.
Sostanzialmente, Valve ha deciso di fornire descrizioni più dettagliate su quali informazioni vengono condivise. I singoli utenti possono controllare il modo in cui il pubblico vede le loro informazioni, come risultati e tempo di gioco. Ha deciso di impostare la libreria personale nascosta come impostazione di default.
Per i maniaci del controllo questo potrebbe essere un punto a favore, ma tutto questo implica anche un’altra cosa. Steam Spy
, un sistema che gestiva la scansione degli account elencando la durata e le caratteristiche di certi giochi, fornendo alcune delle solo metriche sulle vendite e le prestazioni al pubblico. La nuova gestione della privacy taglia fuori questo sistema.Valve continuerà ad avere questi dati, rimane comunque la società dietro a Steam, ma li terrà per se, anche se questo potrebbe rivelarsi deleterio per gli sviluppatori. Quest’ultimi non riceveranno più informazioni essenziali sull’andamento dei giochi. Se le cose non andassero bene potrebbero non sapere esattamente cosa modificare per cercare di invertire la situazione.
Oltre alle motivazioni sopra citate, sono stati fatti anche questi cambiamenti in virtù delle richieste dei gruppi di utenti, ma anche per un altro motivo. Valve sta cercando di conformarsi, in anticipo, con delle nuovi legge europee in merito alla privacy e alla sicurezza.