Il sistema operativo che ha creato Google, Android, è presente su milioni e milioni di dispositivi. Di per sé questa cosa non è un problema, ma il fatto che spesso agli sviluppatori non viene data un’alternativa lo è. Questa posizione dominante, soprattutto nel settore degli smartphone, ha fatto preoccupare diverse organizzazione e tra queste c’è anche l’Unione Europea che ha messo a processo Google in un caso di antitrust.
Nei prossimi mesi arriverà decisione e probabilmente sarà una multa di diversi miliardi di euro. Se non contiamo iOS di Apple, che in Europa non è così presente come negli Stati Uniti, Android la fa da padrona. Insieme al sistema operativo vengono anche fornite dalle app che sono usate da milioni di utenti, come Google Maps o Chrome.
Ogni dispositivo le presente praticamente inalterate, non importa se sia Samsung o Huawei. Certe a volte vengono proposte delle alternative, ma che difficilmente reggono il confronto. Ultimamente stiamo vedendo delle personalizzazioni grafiche dell’interfaccia, ma che rimangono sempre basate sul software di Google.
Ogni tentativo di creare un sistema operativo nuove ha fallito. Molti di questi partivano, ancora una volta, da Android come nel caso di Fire OS. Era stato sviluppato da Amazon, ma il progetto è fallito nel 2014. Samsung ne ha creato uno tutto suo, Tizen. Questo poteva cambiare le cose, ma come ben sappiamo tutti, sulle ammiraglie quali S9 e S9 Plus gira ancora il robottino verde; ci sarà un motivo.
Ormai molto produttori, i più piccolo su tutti, sono fortemente dipendenti da Android e Google. Non usare il loro software si tradurrebbe in un suicidio commerciale, basti guardare quello che è successo a BlackBerry e loro di esperienza ne avevano.
In ogni caso, la multa della Commissione europea non cambierà più di tanto la situazione. Al limite potrà dare dei suggerimenti alla compagnia, come quello di smettere di inserire, di base, le loro app a tutti i dispositivi.