Il trattamento e la custodia dei dati personali sta diventando un argomento sempre più scottante nel mondo odierno, dove aziende quali Facebook o Instagram o ancora come la sopracitata WhatsApp gestiscono i dati personali di centinaia di milioni di utenti, sorge naturale domandarsi come essi verranno protetti, gestiti e in quale maniera, se affatto, divulgati.
I dati personali valgono una enorme quantità di soldi in quanti permettono di svolgere analisi di mercato sempre più accurate di studiare pubblicità e strategie di marketing più efficaci e specifiche.
I fatti che hanno coinvolto i dati personali di decine di milioni di utenti di Facebook e la società di consulenza Cambridge Analytica hanno reso questo problema molto più pressante e probabilmente lo hanno reso di interesse ad un pubblico decisamente più ampio; se prima si decideva di ignorare o soprassedere a cosa accadesse alle nostre informazioni su internet adesso sicuramente non è più possibile.
Quindi non sorprende che nei giorni in cui il fondatore del colosso di Menlo Park appare davanti al Congresso americano per rendere conto di come le informazioni di circa 87 milioni dei suoi utenti siano state usate in maniera indebita, WhatsApp che peraltro è di proprietà di Facebook dal 19 febbraio 2014 acquisita per la colossale cifra di 19 miliardi di dollari, decida di rassicurare i propri utenti circa la sicurezza dei loro dati personali.
Whatsapp è sicuro: tutti i dati sono protetti contro truffe e violazioni della privacy
L’azienda ha infatti deciso di fornire una dichiarazione volta proprio a chiarificare la sicurezza dei dati dei suoi utenti, all’interno della stessa si può leggere «Per noi, la tua privacy è importante. Tutte le chiamate e i messaggi WhatsApp sono protetti dalla crittografia end-to-end. Questo assicura che soltanto tu e la persona con cui stai comunicando possiate leggere i tuoi messaggi o ascoltare le tue chiamate, e nessun altro, nemmeno WhatsApp.».
La dichiarazione seguita specificando come la crittografia end-to-end sia attiva anche per le comunicazioni tra privati ed aziende nel qual caso però specifica che tali comunicazioni potrebbero essere gestite da terze parti e quindi i propri dati potrebbero essere in possesso oltre dell’azienda con cui si sta comunicando anche di quella incaricata di gestire le comunicazioni.
WhatsApp quindi precisa che in questi casi «L’attività o l’azienda con cui comunichi ha la responsabilità di assicurarsi che i tuoi messaggi siano gestiti nel rispetto della nostra Informativa sulla privacy. Per maggiori informazioni, contatta direttamente l’attività o l’azienda.» e quindi che in tali casi essa non sia responsabile di eventuali diffusioni od utilizzi illeciti delle informazioni dei propri utenti.
Insomma il tema della sicurezza online sta diventando un sempre più discusso nella vita quotidiana, a conferma di ciò c’è anche il fatto che pure Instagram abbia deciso di rassicurare i propri utenti circa i loro dati permettendo loro di scaricarne una copia, l’aggiornamento che pare sia in un stato avanzato di sviluppo e dovrebbe essere rilasciato prima del 25 maggio per evitare sanzioni da parte del nuovo pacchetto di leggi europee sulla privacy online il General Data Protection Regulation o GDPR evitando quindi di incorrere in sanzioni.