Dopo essere entrata a far parte di una partnership con Amazon nel contesto dei contenuti televisivi concessi gratis agli utenti Prime, RAI intende perseguire i suoi obiettivi sul fronte della comunicazione digitale di nuova generazione e nel farlo interviene al seminario internazionale del DAB+ dicendo che:
“Sul piano tecnologico e produttivo siamo ormai totalmente digital, sul piano della copertura abbiamo stanziato importanti investimenti che ci consentiranno di coprire la cosiddetta ‘T autostradale’ in anticipo rispetto alle previsioni, entro fine 2018. Nel biennio successivo continueremo a investire per rendere la copertura del digitale sempre più ampia e sui contenuti siamo già in onda con 5 nuovi canali, pensati e costruiti in maniera verticale per competere sul terreno del digital entertainment. E nuovi canali si aggiungeranno a brevissimo. Insomma, la Rai c’è e intende svolgere a pieno il suo ruolo di attore principale in questo progetto, come del resto è avvenuto anni fa per lo sviluppo del digitale terrestre televisivo, che non avrebbe avuto successo senza la forte discesa in campo di Rai, tema di cui nel 2004-2007 mi occupai con entusiasmo”
Si tratta di un passaggio ormai obbligato e richiesto visto che dal primo giugno 2019 si obbligheranno i grossisti ed i negozianti alla vendita di radio con almeno un’interfaccia digitale per la ricezione delle frequenze. Provvedimento che dal gennaio 2020 si applicherà anche al dettaglio per il consumatore finale. Una decisione importante che fa capo ad un altrettanto importante cambiamento.