La nota catena di pub ha annunciato che la mossa tiene conto anche delle preoccupazioni recenti sull’uso improprio dei dati personali e sulla dipendenza dai social media. Tim Martin, presidente di Wetherspoon, ha dichiarato: “Siamo contrari all’idea secondo cui queste piattaforme sono una componente vitale di un’azienda di successo”.
“Non credo che la chiusura di questi account influenzerà il nostro business, e questa è la visione schiacciante dei nostri gestori dei vari pub. Sta diventando sempre più evidente che le persone trascorrono troppo tempo su Twitter, Instagram e Facebook e lottano per controllare la compulsione. Saremo ancora più chiari come sempre attraverso la nostra rivista Wetherspoon News. Gestiremo inoltre il nostro sito Web e l’app Wetherspoon. Incoraggiamo i clienti a mettersi in contatto con noi tramite il nostro sito Web o parlando con il gestore presso il loro pub locale”.
Wetherspoon ha più di 44.000 followers su Twitter e oltre 100.000 su Facebook. I suoi post più popolari hanno ricevuto più di 500.000 visualizzazioni. Ma l’onorevole Martin ha preso la decisione di chiuderli tutti in seguito alla recente pubblicità sull’uso dei social media per criticare deputati e altri, in particolare quelli appartenenti a minoranze religiose o etniche.
Non c’è alcun caso specifico che ha fatto arrabbiare il capo di Wetherspoon. Egli ha dichiarato che è diventato sempre più preoccupato dopo aver letto le segnalazioni di MP (membri parlamentari) presi di mira online. In precedenza Martin ha affermato che i prezzi dei prodotti alimentari sarebbero diminuiti dopo che la Gran Bretagna ha lasciato l’Unione europea. Ha anche detto che il futuro successo della Gran Bretagna dopo la Brexit si sarebbe basato sull’immigrazione, che ha definito una “cosa buona” per il paese. Dunque le strategie prescelte si discostano dall’uso dei social, ma puntano ad altro.