M-Horse Pure 3 è il nuovo terminale della casa cinese che arriva dopo il discreto successo della seconda serie Pure. Esteticamente è uno smartphone che non si discosta più di tanto dal design di molti dei prodotti presenti sul mercato. Monta un pannello da 5,7” e la back cover in plastica è stata costruita per simulare l’effetto dell’alluminio al tatto. Il trattamento oleofobico è un po’ scarso ma, tutto sommato, le impronte si vedono maggiormente in controluce sulla versione Matte Black che abbiamo testato. Sul mercato, però, si può trovare anche la colorazione Vibrant Red che risulta più bella ed esteticamente più in linea con i prodotti provenienti dall’Oriente.
Unboxing e prime impressioni
Partendo dalla descrizione, sul posteriore notiamo l’immancabile logo aziendale M-Horse, il fingerprint per lo sblocco del telefono e, poco sopra, la doppia fotocamera Sony con dual flash LED. Sul frontale possiamo scorgere il flash LED, il sensore di notifica, l’audio in capsula e, anche qui, la doppia fotocamera targata ancora Sony. Completiamo la descrizione con i tasti volume e on/off sul lato destro del telefono, mentre la parte sinistra ha solo il carrello per la SIM. La parte inferiore mostra una USB type-C in mezzo allo speaker audio e al microfono. Manca vistosamente un’entrata per il jack audio da 3,5mm, ma nel kit base c’è un cavetto convertitore apposito.
Caratteristiche hardware
Il pannello frontale ha un display 18:9 con risoluzione HD+, ed è protetto da un vetro stondato da 2,5mm. M-Horse Pure 3 è, inoltre, mosso da un processore MediaTek Helio P23 (MT6763) Octa-core da 64 Bit. La memoria RAM è da 4GB, mentre lo storage interno parte da 64GB per essere poi espanso con micro SD fino a 256GB. Lo smartphone è un dual SIM con tecnologia dual Stand-by e arriva sul mercato con Android Nougat 7.1, anche se la stessa M-Horse ha assicurato un upgrade ad Android Oreo. Concludiamo con la batteria da 4.000 mAh non rimovibile fornita da Samsung.
Foto e multimedialità
Il comparto fotografico in dotazione sembra molto ricco, come anticipato. Infatti, sul posteriore troviamo un sensore da 13MP accoppiato a uno da 5MP, mentre sul frontale abbiamo una camera da 8MP+5MP.
Purtroppo i sensori fotografici sono proprio la nota dolente di questo smartphone. Partendo da quella anteriore, la tecnologia grandangolare introdotta con il secondo sensore si comporta piuttosto bene. Invece, i due sensori posteriori hanno un otturatore con dei tempi lunghissimi, quindi vi conviene sperare che il soggetto scelto per la foto sia fermo per evitare sfocature. Se state cercando un camera phone, meglio cambiare direzione di acquisto, insomma.
L’audio non è un portento ma molto pulito rispetto a tanti competitor della stessa fascia di prezzo. Per quanto riguarda la fruizione di contenuti multimediali, M-Horse Pure 3 supera le aspettative sia nella gestione di colori vividi e non troppo carichi, sia nella qualità del video stesso, sebbene il pannello sia solo un HD+.
Uso quotidiano del M-Horse Pure 3
Poiché la versione di Android Nougat su questo terminale è quasi stock, non vi aspettate un’esperienza d’uso emozionante. La possibilità di settare tantissime opzioni delle gesture e del fingerprint dà comunque la sensazione che M-Horse abbia implementato qualcosa di suo nell’OS. Molto apprezzata è l’impostazione della barra del menu, che può essere a scomparsa. Quest’ultima opzione è praticamente uno standard nei display di quest’anno: averla è molto comodo per fruire a pieno del rapporto d’aspetto 18:9 nella riproduzione video. Le app preinstallate non offrono gran che in concomitanza con Android stock e non c’è nulla di personalizzato. Come in altri dispositivi già recensiti, anche in M-Horse Pure 3 è presente il sotto menu delle app attivabile con un force touch. Applicare un tap prolungato ci permetterà di aprire delle sezioni prima ancora di caricare l’app stessa.
Tutto sommato, la versione stock di Android si comporta molto bene nella navigazione sul web, complice anche la componente hardware descritta poc’anzi. M-Horse Pure 3 non ha paura di aprire anche i siti più pesanti e densi di contenuti, non soffrendo lo zoom del testo né gli scorrimenti veloci delle pagine. Inoltre, è stato piacevole utilizzare il Pure 3 anche per il touch veloce e preciso. La stessa qualità l’abbiamo riscontrata nel tempo di risposta del fingerprint: riconosce istantaneamente il nostro dito appena sfioriamo il sensore.
Conclusioni
Di M-Horse Pure 3 ci è piaciuta molto l’autonomia della batteria, le fotocamere frontali con grandangolo a 130° e il display davvero luminoso. Molto apprezzabile la precisione del touch e quella del fingerprint. Non abbiamo troppo digerito l’assenza del jack audio da 3,5mm: va bene avere il cavo sostitutivo ma non c’è la stessa praticità nell’uso quotidiano. Male le due camere posteriori, nonostante ottime lenti in dotazione, che non fanno foto decenti a meno di inquadrare oggetti statici. Il design, a conti fatti, non è entusiasmante. Infine, a nostro giudizio, il prezzo lancio di 145 euro sembra un po’ eccessivo per la qualità complessiva offerta. Normalmente, l’azienda cinese ci ha abituato a device di buona qualità a prezzi più contenuti. Lo consiglieremmo a chi non cerca un camera phone o, in definitiva, se scendesse intorno ai 100 euro.