Che alla Russia non piaccia Telegram ormai si era capito. Il ban dell’applicazione in tutto il paese però è non è l’ultima mossa fatta dal governo in questo senso. Questa mossa infatti taglia fuori solo qualche utente, in molti potrebbe comunque aggirare tale divieto e usarlo comunque; di sistemi ce ne sono. Proprio per questo il governo russo ha mandato una richiesta direttamente a Google chiedendogli di eliminare tale app dal Play Store, e l’ha fatto anche con Apple.
Questa situazione è precipitata quando gli sviluppatori dietro Telegram si sono rifiutati di fornire le chiavi crittografiche dell’applicazione proprio ai russi. Non l’ha fatto anche perché l’app funziona tramite codifiche end-to-end quindi non esistono delle effettive chiavi. L’unico modo per accontentare la richiesta fattagli sarebbe eliminare proprio il sistema che al momento stanno usando il che renderebbe l’app di messaggistica simile a tutte le altre, come WhatsApp
. Anche di fronte al tribunale, il CEO Pavel Durov, si è rifiutato ancora una volta portando al sopracitato ban dell’applicazione in tutto il paese.Comunque, non solo Google e Apple hanno ricevuto la richiesta di togliere l’app dai rispettivi store, ma è arrivata anche ad APKMirror, una piattaforma che, come il nome suggerisce, ospita i file APK di diverse app tra cui Telegram. Per ora nessuno ha risposto, ma se anche accettassero, cosa altamente improbabile, i russi non si libereranno mai del loro “nemico”
Come si dice, quando una cosa finisce su Internet, ci rimane per sempre. Basta che anche solo uno abbia scaricato l’APK una volta che la può far girare dove vuole, magari proprio su Telegram fornendola a chiunque ne abbia bisogno.