Questo per una ragione molto semplice: rimane il metodo più efficace per fregare gli utilizzatori di queste carte, con buona pace delle Poste Italiane e della Polizia Postale. Vedremo in seguito come funziona questo rodato metodo di truffa, ora veniamo al protagonista del nostro articolo.
La carta prepagata ricaricabile Postepay venne lanciata nel ormai lontano 2009 dalle Poste Italiane. Da quel momento in poi il suo utilizzo è cresciuto a vista d’occhio, soprattutto nel mondo del commercio online, il cosiddetto e-commerce. Capirete bene che questo significa un grande giro di denaro, seppur non contante, che ha finito ben presto per attirare chi è deciso a far soldi senza guadagnarseli.
La carta Postepay, come tutte le altre d’altronde, è stata presa di mira e i alcuni suoi possessori derubati. Ciò nonostante rimane uno strumento tra i più sicuri per effettuare acquisti, come mai?
Una delle risposte possibili e che il motivo sta proprio nella sua stessa natura. E’ noto, ma nel caso non lo fosse per voi ve lo diciamo noi, che questo tipo di carte sono le meno vulnerabili ai furti. Questo però rimane comunque legato alluso più o meno consapevole che ne fa l’utente. Infatti la Postepay, in quanto carta prepagata, consente di caricare denaro su di essa all’occorrenza, per esempio quando siamo già venuti a conoscenza dell’articolo che vogliamo comprare e siamo al momento della transazione.
Così è possibile lasciare la carta vuota e rifornirla solo al momento dell’utilizzo, in misura di quanto ci serve. Se qualcuno dovesse, disgraziatamente per noi, accedere in qualche modo alla nostra carta la troverebbe così vuota o semivuota, con suo grande dispiacere ma grande soddisfazione per noi.
Un altro argomento a favore della sicurezza della carta è la protezione dell’accesso ad essa. Ricordate quando avevamo menzionato il termine Phishing? Proprio la garanzia di un accesso protetto può essere un serio ostacolo a questo tipo di truffa. Infatti il Phishing consiste nell’impossessarsi dei dati di accesso dell’utilizzatore della carta, per poi accedervi e svuotarla del contenuto. Per fare ciò i truffatori inviano fittizie comunicazioni ufficiali, dei veri e propri fake, ben studiate per ingannare chi le riceve. Uno degli strumenti più classici sono i messaggi SMS ma possono essere molti altri, come Facebook Messanger, Whatsapp o tramite call center.
Ovviamente, e non mancano di ricordarlo sul loro sito ufficiale le Poste Italiane, sta soprattutto alla singola persona custodire i propri dati. Al conto loro le Poste chiedo un username, una password e infine il codice, ma questi sono inutili nel caso non li si custodisca e li si dica a qualcuno. Tenete a mente che le Poste non vi invieranno mai richiesta di questi dati, chi lo fa è di sicuro uno che vuole imbrogliarvi. Come avrete capito le Poste Italiane ce la mettono tutta per rendere la loro carta sempre più sicura, ma non possono fare l’impossibile!