In questi giorni si sta parlando molto del caso Telegram in Russia, dove la seconda ha chiesto di togliere l’applicazione da tutti gli Store possibili in seguito al rifiuto di consegnare al Federal Security Service le chiavi crittografiche dell’applicazione.
Le chiavi crittografiche dell’applicazione permetterebbero all’autorità Russa di accedere a tutti i messaggi criptati che sono stati scambiati tramite questa piattaforma di messaggistica.
Telegram e la Russia, cosa sta succedendo?
La richiesta della Russia è successiva alle leggi anti terrorismo del 2016, secondo le leggi, i servizi di messaggistica dovrebbero fornire alle autorità competenti la possibilità di decifrare le conversazioni. Il CEO di Telegram, Pavel Durov si è rifiutato di cedere le chiavi crittografiche, rispondendo che “la privacy non è in vendita”.
Pavel ha inoltre dichiarato che la Russia sta tentando di bannare l’applicazione, non avendo avuto ancora risultati. Gli utenti russi intendono bypassare il blocco utilizzando VPN e proxy. Telegram sta inoltre appoggiando servizi Cloud di terze applicazioni per cercare di rimanere comunque raggiungibile. Nel frattempo i russi hanno fatto bloccare un numero come 16 milioni di IP delle piattaforme cloud i Amazon e Google, dove si appoggia Telegram. Così facendo però, hanno reso irraggiungibili agli utenti molti altri servizi come home banking e altri.
Le autorità russe hanno nel frattempo chiesto ad Apple e Google di rimuovere Telegram dai rispettivi Store e anno anche contattato servizi come APKMirror, facendo la stessa richiesta. Sicuramente la vicenda non terminerà qui, torneremo a parlarne soprattutto perché se così fosse, potrebbero esserci delle conseguenze anche nel nostro mercato.