Come Samsung ha i propri processori Exynos, Huawei ha i suoi Kirin e la compagnia ha fatto sapere che li utilizzerà solo per i propri dispositivi; quelli Honor sono compresi. Si tratta di un passo indietro rispetto ad una dichiarazione fatta tempo addietro. In precedenza infatti era stato riferito che la società cinese avrebbe dato al via delle partnership in merito sparse per tutto il mondo.
Un enorme vantaggio non condivisibile
La prima dichiarazione era stata fatta in quanto Huawei voleva dividere il divario proprio con Samsung, ma all’improvviso ha cambio idea. Il motivo è sostanzialmente che i processori Kirin danno un grosso vantaggio in fatto di ottimizzazione. La forza di questi la chip è l’alta adattabilità e la possibilità di modificare in base alle esigenze anche in fase di sviluppo. Aggiungiamo anche che l’interfacci personalizzata usata dal colosso cinese, EMUI si basa anche su tali chip.
Al momento quindi gli HiSilicon Kirin rimarranno il cuore di molti smartphone Huawei e Honor, praticamente tutti eccetto alcuni di fascia premium. Abbiamo visto come l’ammiraglia di Huawei, il P20 Pro, sia comunque alimentato da un processore di casa Qualcomm, uno Snapdragon 845. Però non si sa cosa il futuro porterà.
È stata fatta anche un’altra dichiarazione, ma questa volta sui display. Huawei ha dichiarato di aver pensato a degli schermi con la lunetta ben 4 anni fa, ma alla fine ha voluto sfruttare tale tecnologia solo adesso. Dopo aver fatto e aver constato il poco gradimento dei consumatori, ha deciso di abbandonare il notch e tornare al tradizionale 16:9.
In caso foste interessati ad uno smartphone Huawei o Honor ecco le nostre recensioni del P20 Pro e del 9 Lite.