Il SICVE(sistema informativo per il controllo della velocità), meglio conosciuto come sistema tutor, è un sistema elettronico che permette il controllo della velocità media ed istantanea dei veicoli in autostrada; esso è stato introdotto nel 2004 ed ha avuto indubbi risultati, ponendo un argine al numero di incidenti e di conseguenza al numero di morti nella rete autostradale della penisola.
Esso permette di calcolare, oltre alla velocità dei veicoli che transitano in prossimità delle sue fotocellule, anche la velocità media di un veicolo lungo un preciso tratto autostradale, rilevando targa del veicolo ed orario di ingresso ed uscita dal tratto in esame. Successivamente, solo le targhe dei conducenti trasgressori vengono esaminate e la polizia stradale stabilisce il tipo di provvedimento da applicare nei confronti di coloro che infrangono le norme.
Il 10 aprile 2018, tuttavia, un fulmine a ciel sereno si è abbattuto sulle autostrade, la Corte d’Appello del tribunale di Roma con una sentenza totalmente inaspettata ha sentenziato quanto segue : “i tutor di tutte le autostrade devono essere rimossi: copiato il brevetto”.
L’ iter giudiziario in questione ha inizio nel 2006 e dopo ben 12 lunghi anni, ha stabilito che i dispositivi utilizzati per il controllo della velocità non sono altro che una contraffazione di un brevetto di una piccola azienda, la Craft, che ha sede a Greve nel Chianti, dunque, preso atto di ciò, Autostrade per l’italia sarà costretta a rimuovere tutti i dispositivi attualmente in uso ed in più, dovrà distruggerli senza poterne realizzarne altri; il mancato rispetto della sentenza eventualmente, costerebbe alle austrade 500 € al giorno da risarcire alla suddetta azienda toscana.
Tutor illegali ma rimangono attivi per ridurre gli incidenti
A questo punto gli automobilisti tutti, ma in generale il mondo dei trasporti, si chiedono cosa cambierà e quali conseguenze potrebbero esserci . A tal proposito, non si è fatta attendere la risposta di autostrade:” i tutor attualmente presenti saranno rimossi, ma saranno sostituiti da nuovi dispositivi che si basano su un diverso tipo di sistema tutor diverso da quello attualmente in uso. Tutto ciò dovrebbe avvenire nell’arco di tre settimane, durante le quali la società controllante le autostrade si impegnerà a pagare la multa di 500 euro combinatale dal Tribunale della capitale”.
Autostrade sembra, dunque, non intenzionata a rinunciare a tale sistema che ha fatto riscontrare molti buoni risultati, tanto da far registrare una diminuzione degli incidenti di circa il 70% rispetto al periodo antecedente al 2004, che ricordiamo come l’anno in cui è stato introdotto il sistema tutor. Prevarrà dunque il buon senso, in modo tale da continuare a garantire il rispetto delle norme riguardanti i limiti di velocità e soprattutto, la sicurezza degli automobilistica e di coloro in generale, che ogni giorno percorrono la dorsale autostradale con ogni tipo di mezzo di trasporto. Al coro dei soddisfatti, si è difatti unita anche la Polizia che ben conscia dei pericoli a cui tutti i giorni sono sottoposti coloro che si muovono in autostrada e soprattutto della validità, nonchè della necessità, dello strumento elettronico.
Per chi ha uno smartphone Android può scaricare le applicazioni Waze oppure Tutor autostrade che consentono di conoscere le postazioni dei tutor e regolare così la velocità media.